Il 19 gennaio 1983, durante la consueta presentazione dei risultati fiscali, Apple annunciò due nuovi prodotti destinati a modificare per sempre e condizionare il futuro della società. Quel giorno il mondo conobbe il Lisa, il primo computer con la mela basato su Interfaccia Grafica e precursore del Mac, e l’Apple IIe, la naturale evoluzione del fortunato Apple II. E da allora, sono passati la bellezza di trent’anni.
Il progetto Lisa
Il Lista introduce un modo totalmente innovativo di concepire un calcolatore: c’era il mouse, un’interfaccia grafica, e la metafora della Scrivania che utilizziamo ancora oggi. In realtà, erano concept sviluppati da Xerox e lanciati commercialmente già nel 1981 con la workstation Xerox Star; la differenza con Apple, tuttavia, sta nell’introduzione di tali concept nel mercato consumer. Al momento del lancio, il Lista costava carissimo -9.995$, cioè più di 17.000€ dei giorni nostri-, era funestato da un processore lento (5MHz), e oltretutto disponeva di floppy disk drive da 5,25″ chiamati “Twiggy”, che però non era standard.
Si trattava di un vero passo avanti, per il tempo. Considerate che Lisa OS, il Sistema Operativo preinstallato su tal maccchine, era dotato di multitasking cooperative, di memoria protetta e di supporto alla memoria virtuale; feature avanzatissime, per il tempo, che sarebbero diventate mainstream soltanto molti anni dopo; a mo’ di esempio, basti pensare che la memoria protetta è arrivata su Mac solo con Mac OS X nel 2001. Il fallimento con queste premesse era inevitabile:
Il Lisa è stato il più grosso fallimento commerciale dell’Apple dai tempi dell’Apple III. I potenziali utenti ritenevano il Lisa una macchina troppo costosa e relativamente lenta e quindi si rivolgevano alle macchine prodotte da IBM e dai concorrenti che sebbene fornissero un’interfaccia molto più ostica e fossero più limitate costavano molto meno. La definitiva morte del Lisa la si è avuta nel 1984 con la presentazione del Macintosh che era dotato dell’interfaccia a icone e del mouse.
Apple rilasciò solo altre due versioni del Lisa, il Lisa2 e il Macintosh XL, che tuttavia era Mac solo di nome; su quest’ultimo modello, infatti, tutto il software Apple girava attraverso un emulatore. La linea del Lisa venne definitivamente dismessa nel 1986.
Il progetto Apple IIe
Introdotto nel 1983 al prezzo di 1298$, l’Apple IIe era il successore dell’Apple II+, ed è stato anche uno dei prodotti di maggior successo per la società. La “e” nel brand stava per “enhanced,” cioè “migliorato,” e nella versione di base proponeva 64 KB di RAM espandibili a 128 KB, un buon numero di slot d’espansione, un robusto supporto da parte dei produttori di hardware di terze prati, e il supporto alla modalità testuale a 80 colonne in minuscolo (esatto, prima era supportato solo il maiuscolo). La sua storia nasce dall’insuccesso dell’Apple III, un computer dedicato al segmento business ritenuto eccessivo ed eccessivamente costoso dagli osservatori. Apple aveva puntato tutto su quest’ultimo, ma quando nel 1982 si è accorta che non era decollato come sperava, ha dovuto riesumare il progetto AppleII -che giaceva senza aggiornamenti dal 1979- e affrettarsi a svecchiarlo.
Dal punto di vista ingegneristico, l’Apple IIe rappresentava un piccolo gioiello; i chip sulla scheda madre erano infatti stati ridotti dai 100 del precedente modello ad appena 31, cosa che consentiva di abbassare i costi e quindi di aumentare i profitti. Fu prodotto fino al 1993; poi, la linea fu abbandonata a sé stessa. Il futuro, oramai, era già del Macintosh.