5 cose che Steve Jobs avrebbe detestato della Apple di oggi

La Apple di Tim Cook è molto diversa da quella di Jobs. E ci sono almeno 5 cose che, col vecchio iCEO, non sarebbero mai accadute.
5 cose che Steve Jobs avrebbe detestato della Apple di oggi
La Apple di Tim Cook è molto diversa da quella di Jobs. E ci sono almeno 5 cose che, col vecchio iCEO, non sarebbero mai accadute.


Con la nuova gestione di Apple si notano tante piccole novità che Jobs non avrebbe mai avallato o tollerato. Dai flop del software ai display esagerati degli iPhone: ecco un compendio di 5 cose che non sarebbero mai andate giù al vecchio iCEO.

iPhone 6 Plus

È indubbio che l’iPhone aveva bisogno di una svecchiata sostanziale, e che lo schermo allungato dell’iPhone 5 sparisse in confronto agli Android della concorrenza. Tra l’altro, se il display da 4,7″ è sicuramente una gradita novità, è anche vero che Jobs si era sempre opposto con veemenza ad un dispositivo che non si potesse “usare solo con una mano.” E questo discorso è ancora più vero per il 6 Plus.

Vogliamo parlare poi delle orride linee più chiare sulla scocca posteriore che spezzano il design? O della fotocamera che fuoriesce dalla scocca? La verità, da possessore di iPhone 6, è che Jobs non avrebbe mai permesso un simile scempio.

Apple è meno aggressiva

Da quando c’è Tim Cook al timone, le cose a Cupertino sono cambiate parecchio. È aumentata -e migliorata- la comunicazione coi dipendenti, sono partiti programmi di raccolta fondi, e sono stati elargiti buoni sconto per i dipendenti; c’è più attenzione per i diritti civili (non che prima non ci fosse, ma ora è decisamente palese soprattutto dopo il coming out di Cook), i dividendi per gli azionisti sono più consistenti e frequenti, e ciclicamente vengono pubblicati resoconti sugli impianti di produzione in Cina e in Indonesia, nonostante le critiche che montano ogni volta. Insomma, nel bene o ne male, Apple si è ingentilita, ed impossibile non notarlo.

La goffaggine di Siri

C’è poco da fare. Rispetto al riconoscimento vocale e alle funzionalità degli assistenti virtuali concorrenti –Google Now e Microsoft Cortana in primis-, Siri è ancora tremendamente indietro; sia a livello d’integrazione con i servizi, sia per tecnologia base.

È vero che è stata creata e lanciata quando Jobs era ancora in vita, ma di sicuro poteva e doveva essere migliorata in modo significativo in tutti questi anni; il salto di qualità fu evidente da iOS 5 a iOS 6, e percettibile tra iOS 6 e iOS 7. Ma con iOS 8, onestamente, non abbiamo notati tutte queste gran differenze nell’affidabilità.

Il caso del software

Steve Jobs avrebbe preteso la testa di quelli che hanno reso possibile il flop degli aggiornamenti fallati su iOS 8; ben tre update, uno più disastroso dell’altro. E comunque, non avrebbe mai messo in mano il progetto allo stesso manager che ha causato il MapGate.

Stendiamo poi un velo pietoso su OS X Yosemite, che ancora oggi è uno zibaldone di bug e seccature, con (almeno per chi scrive) password e verifiche richieste di continuo, trackpad che smettono di funzionare e blocchi imprevedibili di natura disparata.

Niente più girocollo neri

Sembrerà una sciocchezza, ma con Cook spariscono anche i girocollo neri, e anche questo è un segno dei tempi. E a proposito, se non conoscete la storia dei maglioncini di Jobs, leggete il post sull’amore dello storico iCEO per il Giappone. Vi sorprenderà.

L’amore reciproco tra Steve Jobs e il Giappone. Storia di un maglioncino nero e della rivolta di Cupertino contro Jobs.

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