Per ogni utente che è fedele al marchio Apple, ce ne sono molti di più che invece la ignorano o addirittura la odiano. Ma la verità è che Cupertino è un’azienda che rientra facilmente nelle attenzione degli haters. Ecco 5 ragioni per cui alcuni odiano Apple.
1. Prezzi
La narrazione ufficiale vuole che Apple non sappia neppure come produrre un dispositivo low-cost senza che sia una schifezza di scarsa utilità, e dunque preferisce non produrla affatto. La verità è che nel corso degli anni si sono piazzati nel segmento dell’informatica di lusso con prodotti sofisticati di alta qualità, design e prestazioni, ma che garantiscono maggiori margini.
Ciò ha fatto di iPhone, Apple Watch e Mac uno status symbol e ciò indispettisce qualcuno. Perché spendere 1.500€ per un MacBook Air o Pro quando con molto meno si può ottenere un Windows o un Chromebook che più o meno fanno le stesse cose? (È in quel “più o meno” che sta la differenza però…) Per qualcuno, dunque, acquistare Apple non solo è superfluo ma addirittura da fessi.
2. Innovazione
Il lancio dell’iPhone originale, nel lontano 2007, fu una rivoluzione. Ma da allora, in effetti, di innovazione in questo mondo (e nel catalogo Apple) se ne è vista poca. iPhone X del 2018 è praticamente indistinguibile da iPhone XS l’anno dopo, ed è comunque molto simile a iPhone 14 del 2022; per vedere un prodotto abbastanza diverso abbiamo dovuto attendere iPhone 14 Pro.
E qui arriviamo ad un altro problema: Apple tende a far ristagnare le linee di prodotto. Ricerca e sviluppo sono dosati col contagocce. E non includono subito tutte le nuove tecnologie nei prodotti man mano che si rendono disponibili: prima deve avere un senso nella filosofia generale.
E ciò spiega per quale ragione alcune feature, tipo la ricarica wireless o lo sblocco facciale, sono arrivate prima su Android. A Cupertino non erano pronti, non avevano ancora raggiunto il livello di qualità che si imponevano: e quando ciò è accaduto, MagSafe e FaceID si sono rivelati superiori per sicurezza e affidabilità alla concorrenza.
3. Pratiche Commerciali Fastidiose
Si può amare i prodotti Apple e ammettere che, talvolta, la mela si pone in modo fastidioso coi suoi clienti per questioni veniali. Tipo quando ha rimosso il jack cuffie da iPhone 7 nel 2016; nessuno oggigiorno contesta questa scelta, abbracciata anche dai competitor, ma l’adattatore Lighting da 3,5 mm non è stato più incluso in iPhone a partire dal 2019. E molti si domandano: perché dover acquistare a parte un adattatore dopo aver comprato un telefono da 1.500€?
Oppure quando è stato rimosso il caricabatterie da iPhone 12. Acquistarne uno a parte originale costa 25€ (su Amazon 20€). Perché dover aggiungere un ulteriore esborso per qualcosa che è necessario all’uso del telefono? Qualcuno dirà: Apple ha incluso per anni caricabatterie nelle confezioni di iPhone. Sì, ma quegli spuzzolosi, inutili e lentissimi caricatori da 5W di cui infatti abbiamo i cassetti pieni. Sarebbe bastato includere quello da 20W per un paio d’anni su iPhone e iPad, prima di mandarlo in pensione, e saremmo rimasti tutti contenti.
4. Giardino Dorato
Apple progetta hardware, sistema operativo e molte delle migliori app che esistano per i suoi dispositivi e computer. Ciò permette a Cupertino di cesellare l’esperienza utente fin nei minimi dettagli, creando esattamente il prodotto che desidera.
Questo significa che c’è una filosofia sottostante il prodotto, un “giardino dorato” in cui tutto funziona come per magia e senza configurazione. Ma appena si ha una piccola necessità che devia dal percorso previsto, iniziano le rogne. A cui si aggiungono le limitate opzioni di personalizzazione presenti invece nei dispositivi della concorrenza.
Per questo, talvolta, qualcuno ha l’impressione che sia l’utente ad adattarsi al dispositivo Apple più che il contrario.
5. Comunicazione Scarsa
Poiché i prodotti Apple in genere funzionano senza problemi, non capita spesso che l’azienda debba effettuare richiami o scusarsi di qualcosa. Ma qualche scivolone è capitato comunque.
L’ultimo e il più grave è stato il casino sulla batteria di iPhone del 2016. Dopo un aggiornamento software, gli utenti si sono accorti che le prestazioni del loro smartphone erano calate. Il che era vero, ma serviva a evitare spegnimenti improvvisi causati dall’usura della batteria; molti tuttavia pensarono che si trattasse di una mossa per accelerare l’obsolescenza programmata e spingere gli utenti a comprare i nuovi modelli.
Oppure chi si ricorda l’Antennagate di iPhone 4? Prima di arrivare al risarcimento e al bumper gratuito, Apple si sperticò in laboriose spiegazioni, arrivando a dire che gli utenti usavano impropriamente il dispositivo. Non proprio un esempio di delicatezza e chiarezza comunicativa.