A cosa servono i tablet? A giocare.

A cosa servono i tablet? A giocare.


Steve Jobs presentò il dispositivo portatile, a metà strada tra un MacBook ed un iPhone, il 27 gennaio 2010 come l’oggetto che avrebbe offerto la migliore esperienza di navigazione. Da allora sono passati più di 12 mesi ed è quindi arrivato il momento di analizzare i dati statistici sul reale uso che gli utenti ne hanno fatto in tutto questo periodo.

Lo studio è stata commissionato da Google ad AdMob coinvolgendo un campione di 1.400 possessori statunitensi di dispositivi tablet. Secondo il sondaggio l’84% lo utilizza per giocare, il 78% per cercare informazioni e il 74% per la posta elettronica. La lettura di news registra il 61% (poco più della metà), l’utilizzo dei social network si assesta sul 56% e il consumo di video e musica, insieme, registrano il 51%. Dopo tutte queste attività, soltanto il 46% dei possessori dichiara di leggere libri: meno della metà. Nessuna traccia di attività legate all’uso professionale del dispositivo.

Pare inoltre che il 38% di loro lo utilizzi per 2 ore al giorno, mentre il 30% per una o due ore al massimo. Ben l’82% della gente intervistata lo utilizza a casa laddove solo l’11% dichiara di utilizzarlo in movimento (il 7% al lavoro). Solo il 28% è riuscita a sostituire completamente il proprio computer mentre il 43% ammette di utilizzarlo più del proprio desktop o portatile.

Ancora una volta il mercato ludico rompe gli schemi, previsioni, intenzioni dei dirigenti e si impone sul mercato mobile. Sarebbe interessare analizzare questi dati filtrandoli solo su iPad, probabilmente le cose cambierebbero un tantino. Quando Apple presentò il suo tablet molti giornalisti cominciarono a fantasticare sulla morte prematura di Kindle e Amazon si affrettò a chiarire qual’era la sua visione. Chiaramente nessuno le credette, oggi è più che mai evidente che aveva ragione.

[Via CrunchGear | The Guardian]

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