Apple aggiorna la descrizione del "4G" nei suoi negozi

In risposta alle lamentele piovute in Australia per via dell'ambiguità sul termine 4G, Apple non ha inviato una mail a tutti gli acquirenti del nuovo iPad informandoli dei rimborsi. E nel frattempo, aggiorna le confezioni.
Apple aggiorna la descrizione del
In risposta alle lamentele piovute in Australia per via dell'ambiguità sul termine 4G, Apple non ha inviato una mail a tutti gli acquirenti del nuovo iPad informandoli dei rimborsi. E nel frattempo, aggiorna le confezioni.


Per far fronte alle accuse di pubblicità ingannevole nell’emisfero Sud e come naturale corollario agli indennizzi previsti, Apple ha inviato una mail ai suoi utenti australiani per spiegare loro cosa intende col termine “4G.” E nel frattempo, ha aggiornato la descrizione del prodotto su tutte le scatole degli iPad WiFi+4G in commercio.

Nel messaggio consegnato ai clienti si legge:

Gentile utente,
grazie per aver acquistato il nuovo iPad con supporto al WiFi e alle reti cellulari ultra-veloci. Per favore, tieni a mente quanto segue circa il modello di iPad WiFi+4G:

  • Il prodotto supporta network mobili molto veloci.
  • Non è attualmente compatibile con l’attuale rete 4G LTE australiana né col WiMax.
  • I network veloci supportati includono HSPA, HSPA+ e DC-HSDPA.

Se hai acquistato il tuo iPad prima del 28 marzo 2012 nella convinzione che avrebbe funzionato cogli attuali network australiani 4G LTE, puoi riportare il tuo iPad -purché privo di danni- e ottenere un rimborso totale entro il 25 aprile 2012.

Contemporaneamente, con un documento interno ad hoc, Cupertino ha chiesto a tutti i rivenditori partner di aggiornare le specifiche degli iPad di terza generazione con uno sticker da applicare sulle confezioni, su cui si legge:

Questo prodotto supporta network cellulari molto veloci. Non è compatibile coi network australiani 4G LTE o coi network WiMAX. Le reti mobili supportate includono HSPA, HSPA+ e DC-HSDPA.

E speriamo che il provvedimento metta definitivamente una pietra sopra alle -pur lecite- lamentele della gente e soprattutto sulla gran confusione creata da Apple. Questa volta, occorre dirlo, il marketing della mela ha preso proprio una gran cantonata.

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