Apple conferma i progetti sul datacenter in Oregon

Confermato il progetto del ciclopico datacenter in Oregon, necessario per far fronte alla crescita d'utenti e di servizi con la mela. Nascerà su un terreno da 160 acri costato 5,6 milioni di dollari.
Apple conferma i progetti sul datacenter in Oregon
Confermato il progetto del ciclopico datacenter in Oregon, necessario per far fronte alla crescita d'utenti e di servizi con la mela. Nascerà su un terreno da 160 acri costato 5,6 milioni di dollari.


Un secondo datacenter, gigantesco e molto green, vicino a Prineville, in Oregon: questi sono i piani futuri di Apple, confermati da una documentazione pubblica rilasciata alla autorità locali. Sorgerà su una proprietà di ben 160 acri costata 5,6 milioni di dollari.

Visti i ritmi forsennati di espansione nel mercato, lo spazio d’archiviazione e la potenza d’elaborazione attualmente disponibili potrebbero molto presto andare stretti a Cupertino, ed ecco perché alle infrastrutture già costruite nella Carolina del Nord, si affiancherà presto un altro ciclopico datacenter, proprio come vaticinato dai rumor dello scorso dicembre.

La gente del luogo sembra contenta. Il giudice della Contea Mike McCabe ha rivelato di essere “certo che questa si rivelerà una buona cosa per Prineville e la Contea di Crook County,” aggiungendo che è stato un “piacere lavorare” con i rappresentati Apple. Sarà, però intanto gli impianti della Carolina del Nord hanno attirato pesanti critiche: un po’ per il non trascurabile impatto ambientale e un po’ per il ridicolo numero di posti di lavoro altamente specializzati (il che significa provenienti da altri stati se non continenti) che avrebbe creato, ovvero appena 50.

Sebbene la costruzione effettiva avverrà tra molti anni, sembra che Apple abbia già intenzione di mettere su il più grande array fotovoltaico degli Stati Uniti d’America, così da contribuire all’abbattimento dei consumi, stimati attorno ai 31 megawatt; tutto sommato una quantità d’energia neppure eccessiva, considerata la grandezza del progetto. Il segreto infatti starebbe nel clima freddo e asciutto dell’Oregon, che -almeno in parte- consente di ricorrere meno agli impianti di condizionamento.

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