Apple domina la catena delle forniture: Nintendo in difficoltà

Apple esercita un peso talmente grande sulla catena delle forniture da impattare indirettamente sull'approvvigionamento della componentistica di prodotto come il Nintendo Switch.
Apple domina la catena delle forniture: Nintendo in difficoltà
Apple esercita un peso talmente grande sulla catena delle forniture da impattare indirettamente sull'approvvigionamento della componentistica di prodotto come il Nintendo Switch.

Apple esercita un peso talmente grande sulla catena delle forniture da impattare indirettamente sull’approvvigionamento della componentistica di prodotto come il Nintendo Switch.

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In pratica, a causa di Cupertino, Nintendo non riesce a reperire sul mercato le memorie NAND flash, i display LCD e i motori HD Rumble di cui ha bisogno per i propri prodotti. E a peggiorare le cose c’è lo stallo in cui alligna uno dei fornitori chiave di entrambe le società, Toshiba, che lotta da mesi per fronteggiare le grane legali tentando di vendere la divisione NAND. Divisione per cui Apple stessa ha avanzato un’offerta di diversi miliardi di dollari.

E ora che iPhone 8 è in arrivo, l’industria è messa a dura prova, e a rimetterci è soprattutto Nintendo, il cui speso specifico è di svariate volte inferiore a quello della mela:

Gli esperti dell’industria affermano che la rapida espansione dei servizi basati su Web delle azienda ha fatto impennare la domanda di computer server basati su memoria flash. La continua domanda di iPhone 7 e del modello atteso quest’anno per il decimo anniversario di iPhone fa lavorare i produttori di componenti al massimo della loro capacità, dando bordone così all’economia giapponese che segna la sua crescita più grande dal 2006.
“La domanda di memorie flash NAND è stata impareggiabilmente superiore alle forniture, e la situazione resterà probabilmente così fino alla fine dell’anno,” ha dichiarato un portavoce di Toshiba Corp.

E così, Nintendo è dilaniata da due forze opposte. Da una parte ha tutte le potenzialità per vendere almeno 20 milioni di unità fino a marzo 2018, perché la domanda è consistente; ma dall’altra è arginata dalla mancanza di componentistica, poiché i produttori preferiscono dare la priorità a società più grandi, come Apple. Una soluzione potrebbe consistere nel pagare di più i componenti per assicurarsene un approvvigionamento continuo, ma ciò farebbe lievitare il prezzo della console oltre i 329€ dell’attuale listino, e il presidente di Nintendo Tatsumi Kimishima ha già negato il suo assenso a questa possibilità.

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