Apple intima a un blogger di rimuovere un post su un disservizio

Un utente ha vissuto in disservizio con Apple Care, l'ha raccontato sul suo blog, riportando le conversazioni sostenute, ed Apple gli ha intimato di rimuovere tutto entro 24 ore. La forza di carte bollate e ceralacche.
Apple intima a un blogger di rimuovere un post su un disservizio
Un utente ha vissuto in disservizio con Apple Care, l'ha raccontato sul suo blog, riportando le conversazioni sostenute, ed Apple gli ha intimato di rimuovere tutto entro 24 ore. La forza di carte bollate e ceralacche.


Avete presente il cosiddetto accordo di non divulgazione che trovate in calce ad ogni mail che Apple vi inoltra? Sappiate che a Cupertino lo prendono molto sul serio, tanto da chiedere e ottenere che un blogger rimuovesse tout court un suo post pubblicato per raccontare i disservizi subiti suo contratto Apple Care. L’errore fatale, a quanto pare, consisterebbe nell’aver riportato per intero una mail considerata confidenziale.

Occhio a quello che pubblicate sul blog personale, soprattutto se di mezzo c’è la mela, questa è la lezione che qualcuno ne ha tratto. Lo sa bene David Boles, che per tredici giorni ha tentato di trasferire senza successo il proprio piano di protezione AppleCare al nuovo al nuovo display Thunderbolt, fornito in sostituzione a causa d’un grave malfunzionamento del vecchio. Da buon blogger, e per evitare che altri incappassero in impasse simili, ha informato i suoi lettori della cosa: niente di pericoloso, semplicemente qualche consiglio di massima tipo “ricordate sempre di collegare gli account AppleCare.”

Poi, gli arriva una mail dai toni minacciosi e dall’inglese un po’ farraginoso, firmata “Apple Policy Restrictions” che tradotta in italiano dice:

Salve, sono uno dei rappresentati della policy interna di Apple. Siamo venuti a conoscenza del fatto che la nostra policy è stata infranta. E’ illegale trasmettere informazioni di voicemail, email, transazione etc. in profili pubblici o privati, o anche blog e forum, vlog così come nella documentazione su Internet, eccezion fatta per le autorità competenti. Ci risulta che una conversazione con un membro del nostro team amministrativo sia stata pubblicata su un blog. Ovviamente passiamo in rassegna tutte le mail inviate dai nostri dipartimenti per motivi di sicurezza. “La presente comunicazione, che potrebbe contenere informazioni riservate e/o confidenziali, deve intendersi per esclusivo utilizzo da parte del/i soggetto/i in indirizzo. Nel caso in cui abbiate ricevuto per errore la presente comunicazione, vogliate procedere alla cancellazione di questo messaggio dal Vostro sistema.” […] Ti chiediamo di rimuovere il post della conversazione avuta e pubblicata su “http://goinside.com/2012/01/26/warning-check-your-applecare-support-profile/”. In caso di non mancata ottemperanza, saremo costretti a prendere ulteriori azioni. Hai 24 ore per procedere alla cancellazione.

A giudicare dagli header della missiva digitale, non sembrano sussistere motivi per dubitare della sua autenticità; e poi, è altamente improbabile che si tratti di uno spoof, vista la perfetta concatenazione tra gli eventi. Per il momento, il post della discordia è ancora là, in attesa di ulteriori sviluppi che dovrebbero seguire a strettissimo giro di posta. Viene da chiedersi se sia ragionevole stabilire giuridicamente che una mail col Non-disclosure Agreement debba necessariamente e automaticamente essere accettata dall’altra parte, come se tra i due soggetti di una conversazione ve ne fosse uno prevalente; di sicuro, siamo certamente di fronte ad un pessimo esempio di trasparenza che rischia semmai di portare un po’ di cattiva pubblicità, ma questo è un altro discorso. Dura lex, sed lex.

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