Apple risponde alle denunce di Microsoft su App Store

Apple risponde alle denunce di Microsoft su App Store


Ricorderete la formale richiesta di annullamento del trademark “App Store” avanzata da Microsoft ai danni di Cupertino, con la motivazione che il termine risulta essere eccessivamente comune e generico. Oggi arriva la risposta di Apple, secondo cui la predica sarebbe partita dal pulpito sbagliato: anche “Finestre”, dopotutto, è un termine estremamente generico.

L’idea è semplice. Se lo U.S. Patent and Trademark Office ha concesso a Microsoft l’esclusiva del termine Windows per il suo OS, non potrà esimersi dal permettere ad Apple l’uso di “App Store”:

Avendo vissuto una sfida decennale per il riconoscimento del marchio Windows, Microsoft dovrebbe essere ben cosciente che è necessario valutare valutare la genericità sul marchio nel suo complesso, una pratica che richiede accertamenti corroborati da fatti e costruiti sul significato primario del termine per una sostanziale maggioranza del pubblico rilevante. Ciononostante Microsoft, guardando il dito e non la luna, non basa la propria mozione su una valutazione globale che tenga conto di come il pubblico rilevante comprenda il termine App Store nel suo complesso.

In effetti, come fanno notare giustamente i lettori di MelaBlog, i due esempi non sono direttamente comparabili tra loro: dopotutto, a Microsoft non hanno ribattezzato il loro OS col termine generico di “Sistema Operativo”. Ma d’altro canto, la metafora della navigazione per finestre non è un’esclusiva di Redmond, e poi al tempo in cui Apple investiva enormemente sul termine arbitrario “App Store” non esistevano di fatto competitor. La concorrenza, infatti, è venuta tutta dopo e questo potrebbe fare la differenza in fase di difesa del trademark. La disputa per ora va avanti, e la decisione sarà di quelle storiche, sul filo del rasoio.

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