Apple sarà ben abituata a leggere sui blog pettegolezzi più o meno fondati sul suo futuro, ma in genere non risponde. Quando però viene ferita sull’orgoglio, allora è difficile tenerla ferma. In questi giorni molti blog hanno parlato di un possibile ridimensionamento di Final Cut Pro, che dopo tagli al personale e dopo una rivoluzione dei vertici, sarebbe diventato meno… pro. Insomma, si parlava di un Final Cut per il pubblico “prosumer”, più facile da usare ma (forse) meno potente.
Difficile pensare, però, che Apple sia realmente disposta ad abbandonare un settore che rappresenta uno dei suoi fiori all’occhiello, tanto prestigioso da costituire un indice di qualità dei Mac. Nel 2008 il 21% degli associati all’American Cinema Editors Guild utilizzava Final Cut Pro, una percentuale in crescita. Il prezzo contenuto, inoltre, fa riscontrare un grande successo di Final Cut Pro tra i produttori indipendenti. A dare conferma di tutto questo è proprio il portavoce di Apple Bill Evans, che a CNET ha dichiarato: “Final Cut Pro è la prima scelta per i professionisti del video, e non siamo mai stati più convinti del suo futuro (…) la nuova versione di Final Cut sarà meravigliosa, e i nostri utenti pro la ameranno”.
La linea di software video di Apple ricalca quella che è ormai la sua tradizionale simmetria di linee prodotto: un prodotto base (iMovie), uno semi-professionale (Final Cut Express) ed uno professionale (Final Cut Pro). Apple è molto rigida nei suoi credo, e la simmetria delle linee prodotto è uno di questi: per questo c’è da crederci, Final Cut Pro non scomparirà tanto facilmente, se non per essere sostituto da qualcosa di totalmente nuovo. L’ultimo aggiornamento di Final Cut Pro risale a meno di un anno fa, esattamente il 23 luglio.