Atari fa pressioni per la rimozione della concorrenza su App Store?

Uno sviluppatore indipendente, Peter Hirschberg di Black Powder Media, accusa Apple d'aver rimosso due suoi titoli in virtù d'un "rapporto speciale" che la lega ad Atari e che l'avrebbe portata a rimuovere i titoli considerati "scomodi."
Atari fa pressioni per la rimozione della concorrenza su App Store?
Uno sviluppatore indipendente, Peter Hirschberg di Black Powder Media, accusa Apple d'aver rimosso due suoi titoli in virtù d'un "rapporto speciale" che la lega ad Atari e che l'avrebbe portata a rimuovere i titoli considerati "scomodi."


Stando alle dichiarazioni di uno sviluppatore -pesanti e tutte ancora da confermare-, Atari avrebbe fatto pressioni presso Apple affinché rimuovesse da App Store i titoli troppo simili alle centinaia del proprio catalogo, in virtù d’una “relazione speciale” che legherebbe le due società. Ancora una volta, si parla d’epurazioni sospette.

I titoli oggetto del contendere, Vector Tanks e Vector Tanks Extreme, entrambi prodotti da Black Powder Media, sarebbero stati rimossi unilateralmente da Apple senza preavviso o possibilità d’appello. La ragione della rimozione starebbe nell’eccessiva somiglianza tra i cloni e gli originali:

La società afferma di aver tentato di contattare Atari per ottenere una licenza sui suoi giochi ma di non esserci riuscita, il che tuttavia è una tacita ammissione che Vector Tanks e i suoi sequel siano più o meno dei cloni dell’originale BattleZone del 1980, che ha rappresentato uno dei capisaldi del boom dei videogiochi negli anni 80, con la sua grafica wireframe fatta di carri armati 3D non renderizzati che si muovono su sfondi neri.

Di epurazioni da App Store in passato se ne sono viste tante, ma è la prima volta che si parla così apertamente di conflitto d’interessi e di prevaricazione degli sviluppatori; e sebbene sia Steve Jobs che Steve Wozniak abbiano lavorato presso Atari negli anni ’70, è anche la prima volta che sentiamo parlare di “relazione speciale” tra le due società. In realtà, la questione sembra riguardare principalmente la violazione di Copyright, su cui un portavoce Atari si sarebbe recentemente espresso:

Per le società come Atari, la proprietà intellettuale è l’asset più importante. Se da una parte nutriamo grande rispetto per la comunità degli sviluppatori indipendenti e apprezziamo l’entusiasmo dimostrato nei confronti delle nostre proprietà più rinomate, abbiamo bisogno di proggere vigorosamente la nostra proprietà intellettuale.

Insomma, se questa è l’aria che tira su App Store adesso, è probabile che a queste seguiranno altre rimozioni senza preavviso. E d’altro canto c’era probabilment da aspettarselo.

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