Lo United States Patent and Trademark Office (USPTO) ha recentemente accordato a Cupertino un interessante brevetto intitolato “Systems and methods for saving and restoring scenes in a multimedia system” (Sistemi e metodi per registrare e recuperare scene in un sistema multimediale” capace di rendere qualunque gingillo un mezzo di controllo remoto dei componenti audiovideo presenti a casa o in ufficio, oltreché dei termostati smart (tipo il fantascientifico Nest), delle luci wireless (tipo le Philips Hue) o delle imposte alle finestre. Il tutto gestito attraverso un network WiFi, il Bluetooth o protocolli wireless simili.
L’idea è di instaurare un sistema standardizzato di comunicazione biunivoca tra l’app e i dispositivi connessi, che scambi continuamente informazioni sullo stato operativo dei servizi; anzi, nella visione dell’autore -Alan Cannistraro, lo sviluppatore dietro iTunes Remote– anche il riconoscimento e la configurazione dei dispositivi sono assolutamente automatici e trasparenti.
Il sistema è inoltre in grado di apprendere le abitudini dell’utente, e di suggerire in modo proattivo configurazioni adeguate alla fruizione dei contenuti in base al genere e ad altre caratteristiche; per esempio, l’app potrebbe impostare automaticamente luci soffuse e atmosfere scure durante la riproduzione d’un film horror, e colori più caldi per una commedia. E se l’utente dispone di più TV, il passaggio dall’una all’altra (ricordando il punto esatto da cui si era lasciato) avviene in modo automatico, seguendo gli spostamenti dell’utente stesso da una stanza all’altra.
Il brevetto risale addirittura al 2008, eppure da allora ancora non si è vista un’implementazione tanto sofisticata nell’ecosistema iOS; ciononostante, e se l’intuito non ci tradisce, questa è una tecnologia che farà parlare di se. Non ora, magari, ma di sicuro quando il mercato degli smart appliances sarà sufficientemente maturo.