Alla conclusione del keynote di Phil Schiller, abbiamo introdotto un tema che, probabilmente, terrà banco nel corso del 2009: dopo l’uscita di Apple dal Macworld Expo, quale sarà, se ci sarà, il futuro di Cupertino nelle fiere?
Gli eventi dedicati, in parte o in toto, ad Apple hanno segnato gli ultimi 20 anni di storia: in qualche modo si può dire che IDG abbia, negli anni ’90, dato un contributo fondamentale a “tenere a galla” la nave di Apple, che rischiava di naufragare sotto una crisi tecnologica e d’immagine; non fosse altro per le occasioni di aggregazione date ai gruppi di utenti, veri irriducibili sostenitori di Cupertino.
Il massimo splendore di questo tipo di eventi si è avuto nei primi anni 2000, quando Steve Jobs è salito sul palco per un keynote ben 3 volte all’anno: San Francisco, Boston, New York, Tokio e anche Parigi (non organizzato da IDG) hanno fatto da cornice all’evento. Poi la parabola discendente: mentre Apple viveva il boom di iPod, del digital hub, dei portatili e di iPhone, pian piano si è svincolata da IDG e dagli Expo.
Fino alla rottura attuale. Sul sito dell’evento Macworld campeggia una scritta che vuole pubblicizzare la prossima edizione, nel 2010, la prima senza Apple: “The start of a new era?”.
Il punto interrogativo ce lo abbiamo messo noi, perchè questo è il vero tema. Forse non basteranno più gli espositori volenterosi, i gruppi di utenti, i fanboy: la galassia della mela è profondamente cambiata nell’ultimo decennio, giocoforza la passione di chi si sentiva “sopravvissuto” negli anni ’90 è diventata la passione di chi si vuole proiettare in nuovi mercati, come App Store, all’alba del nuovo millennio.
La sopravvivenza del Macworld Expo, con tutte le sue contraddizioni, le spese altissime per affittare uno stand e l’enorme ritorno di pubblico, è legata proprio all’hype che solo un keynote di Steve Jobs è in grado di garantire.
Negli ultimi giorni ci sono rumors che vorrebbero Apple partecipare, l’anno prossimo, al CES di Las Vegas: gli organizzatori avrebbero già predisposto un padiglione interamente dedicato al mondo della mela, sperando di poter riservare lo spazio più grande ad un’esposizione diretta di Cupertino. Sarebbe la spallata definitiva al Macworld Expo, con in più il sapore della beffa: per anni si è visto nel CES il covo del “demonio”, della concorrenza di “quelli del nord”, di Redmond insomma.
Ma il mondo è cambiato, Apple è cambiata: il passato fatto di scontri ideologici non ha più ragione di esistere. Anche Steve Jobs lo ha detto più volte. Sul palco di un Macworld…