Caro Steve facci sviluppare anche su PC

Caro Steve facci sviluppare anche su PC


Continuiamo con un’altra lettera che ogni sviluppatore vorrebbe mandare a Cupertino. La scorsa volta abbiamo affrontato il problema del Garbage Collector in iOS e dai commenti è emerso che “un vero programmatore deve sapersi gestire la memoria manualmente” quasi come se il GC fosse roba da femminucce viziate: quella povera minoranza di smidollati che sviluppa ancora in .NET, Java, Ruby, Python e tanti altri.

Oggi vi propongo un’altra lettera di Jon Evans di TechCrunch, questa volta indirizzata solo al CEO. Il tema è lo sviluppo di iOS su altre piattaforme hardware che non siano quelle di Cupertino.

Steve Jobs
One Infinite Loop
Cupertino, CA
USA 95014

Caro Steve,

per favore fa sì che sia possibile sviluppare applicazioni iOS su qualcosa che non sia solo un Mac. Non per me; Sono molto felice del mio MacBook Pro sfavillante. Per te.
Perché 3 miliardi di abitanti del mondo sviluppato compreranno smartphone nella prossima decade; vorranno applicazioni in linea con la loro cultura e il loro stile di vita, ad esempio realizzate da persone con la loro cultura e il loro stile di vita; e se tu fossi uno sviluppatore in un mercato povero ma emergente, preferiresti spendere 00 e cominciare a sviluppare applicazioni Android, oppure spenderne 000 e cominciare a sviluppare per iOS? Esatto.
Ti ho ripetuto queste cose per anni, Steve, ma non mi hai mai dato ascolto. Il che è una vergogna, perché mi piacerebbe che il tuo (quasi) eccellente ed elegante OS/SDK si affermasse anche nel resto del mondo.
Ciò detto, ho i miei dubbi sul tuo approccio egemone.


Questa volta la questione è più semplice. Chi vuole sviluppare per iOS, per farlo può utilizzare solo e soltanto XCode: un ottimo ambiente di sviluppo realizzato da Apple e installabile solo su Mac OS X. Mac OS X è installabile solo su computer Mac. Questo implica che è necessario possedere un Mac per sviluppare applicazioni iOS.

Il mercato che gravita intorno ad App Store è talmente redditizio da aver attirato l’attenzione di un numero enorme di sviluppatori. Il ragionamento di Jon Evans non fa una piega sebbene egli presuma che l’obiettivo di Apple sia quello di aumentare il bacino di sviluppatori perdendo futuri clienti (e potenziali futuri introiti). Probabilmente le cose stanno diversamente. La speranza di poter rivivere la fortunatissima storia di qualche software house insieme al prestigio di iOS e dei suoi dispositivi può essere un ottimo incentivo all’acquisto di un Mac, che a prescindere dallo sviluppo rimane assolutamente un’ottima macchina.

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