Cavi Lightning, crackato il chip di autenticazione su iOS 7

Crackato il chip che consente l'autenticazione dei cavi lightning su iOS 7. Ma potrebbe rivelarsi una mossa azzardata. Ecco perché.
Cavi Lightning, crackato il chip di autenticazione su iOS 7
Crackato il chip che consente l'autenticazione dei cavi lightning su iOS 7. Ma potrebbe rivelarsi una mossa azzardata. Ecco perché.

Aggiornamento del 24 giugno 2013.

La connessione Lightning, introdotta nelle più recenti generazioni di dispositivi mobili di Apple, porta in dote una serie di indubitabili vantaggi. L’utente, per esempio, non deve più preoccuparsi del verso di inserimento della presa all’interno dell’iPhone o dell’iPad: i contatti si riorganizzano in modo del tutto automatico e intelligente. Inoltre, il connettore stesso occupa meno spazio rispetto ai vecchi 30 pin, il che permette di costruire dispositivi più sottili o complessi. Infine, poiché più moderno, il nuovo cavo implementa anche un sistema di sicurezza più robusto che impedisce -o dovrebbe impedire- produzioni prive di autorizzazione.

Già, perché per poter aderire al programma Mfi (Made for iPhone), occorre versare prima l’obolo a Cupertino, e solo allora si riceverà fisicamente i chip che permettono l’assemblaggio di accessori ufficialmente compatibili. Negli ultimi mesi, i produttori di terze parti -prevalentemente cinesi- sono riusciti a effettuare il reverse engineering della logica e dell’elettronica dei connettore Lightning, invadendo così il mercato con prodotti a bassissimo costo. E la minaccia non è da poco: parliamo di una manciata d’Euro rispetto ai 20-30 necessari per l’equivalente originale. Ed ecco perché fanno tanta paura.

Era già di per sé una notizia che iOS 7 Beta 1 consentisse il funzionamento di simili accrocchi, ma al tempo avevamo anche invitato a placare speranze ed ardori; se infatti Apple è in grado di determinare la legittimità di un cavo, può anche disabilitarlo in qualunque momento con l’aggiornamento software giusto. Oggi, però, il “gioco del gatto e del topo” fa un ulteriore passo avanti: quelli di iPhone5mod, infatti, sono riusciti a scardinare tutte le protezioni implementate. Sul sito aziendale, su di un pop-up festante si legge:

Siamo riusciti a crackare i chip che regolano le funzioni di autenticazione di iOS 7. Ecco a voi il primo cavo Lightning di terze parti compatibile con iOS 7.

Il che tuttavia, come spiega anche 9to5Mac, costituisce un vulnus nella guerra con Apple e un passo falso nel galateo degli hacker. Facciamo un raffronto col jailbreak: nessuno tira mai pubblicamente fuori una falla di iOS Beta durante lo sviluppo, per non concedere ad Apple il lusso di poterla correggere in tempo per il debutto finale. Se una falla viene trovata, insomma, la si tiene in caldo nella speranza che passi inosservata fino alla release pubblica.

E visto che Cupertino non ha alcun interesse in un mercato di accessori parallelo e soprattutto non pagante, è molto probabile che in questi mesi verranno intraprese mosse che renderanno l’annuncio di iPhone5mod un lontano ricordo. A onor del vero, c’è da dire che ad oggi Apple non si è molto prodigata in questo senso, ma col crescere del business è verisimile che aumentino anche le attenzioni.

Il consiglio, quindi, è sempre lo stesso: se davvero volete risparmiare, acquistate pure questi accessori, ma senza spendere cifre eccessive; la possibilità che diventino inutilizzabili dall’oggi al domani, purtroppo, è sempre in agguato. Qui di seguito, trovate il video che mostra la novità. Buona visione.

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iOS 7, supporto parziale ai cavi Lightning non certificati

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Anche se tecnicamente non dovrebbero neppure funzionare, i cavi Lightning di terze parti non ufficiali consentono comunque il collegamento dei dispositivi su iOS 7 al computer.

Come noto, la connessione Lightning è oramai di serie su tutti i dispositivi e computer con la mela più recenti, in sostituzione ai vetusti 30 pin, introdotti più di dieci anni. Oltre a essere meno ingombrante, è anche più intelligente: i pin, infatti, sono reversibili e riconfigurabili (“auto-sensing e auto-reversing”), come si dice in gergo; vale a dire che riorganizzano elettricamente i contatti da sé in base al modo in cui sono inseriti.

Una scelta tecnica di prim’ordine, come si conviene a Cupertino, ma molto complessa e costosa. Tra l’altro, Apple detiene uno strettissimo controllo su questo tipo di accessori, e solo chi versa l’obolo delle royalties può fregiarsi della compatibilità ufficiale. Ma è un club molto ristretto, ed ecco perché diversi produttori di terze parti, per lo più cinesi, si sono ingegnati col reverse-engeneering. Questo tipo di cavi ha un pregio fondamentale: costano pochissimo rispetto a quelli ufficiali; sfortunatamente, però, sono a rischio incompatibilità, e un qualunque aggiornamento software potrebbe renderli inutilizzabili.

Il che implica una precisa volontà da parte di Cupertino, che però non sembra arrivare. Stando a quel che riporta 9to5Mac, quando si collega al computer un dispositivo aggiornato ad iOS 7 Beta attraverso un cavo del genere, il sistema riconosce il problema e riporta:

Questo accessorio non è certificato e potrebbe non lavorare in modo affidabile con questo iPhone

E questo è quanto, perché in realtà la sincronizzazione avviene come al solito e senza problemi di sorta. Ovviamente, questo non vi ripara da pericoli futuri. Nulla in effetti vieta che la versione definitiva di iOS in uscita il prossimo autunno metta definitivamente una pietra sopra alla faccenda con un blocco più spinto (aggirabile col jailbreak? Va’ a sapere). Per il momento, però, registriamo il fatto: ufficiali o meno, per iOS pari sono.

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