E iFixit smontò pure il Magic Trackpad

E iFixit smontò pure il Magic Trackpad


Rieccoci ad un appuntamento irrinunciabile per l’utente Mac, vale a dire quello di iFixit e dei loro consueti disassemblaggi. E questa volta, sotto al torchio c’è finito il neonato Magic Trackpad, l’ultima creazione Apple in grado di portare il multi-touch dei portatili e dell’iPhone anche sui computer fissi.

Lo abbiamo visto nella rispettiva confezione e lo abbiamo visto all’opera; ora, è tempo di dare una sbirciata all’interno del gingillo.

Come è facile intuire, ci troviamo di fronte ad un dispositivo abbastanza semplice, costituito da un chip Broadcom BCM2042 per la connettività Bluetooth -lo stesso del Magic Mouse– ed un chip BCM5974 dedicato al riconoscimento del tocco, che poi è il medesimo che ritroviamo anche negli iPhone ed iPod touch. In generale, si nota la solita, estrema cura nei dettagli che caratterizza l’hardware Apple, e la conclusione di iFixit è quanto mai azzeccata:

Abbiamo notato una tendenza di ogni nuovo prodotto Apple: bello e sottile significa che gli utenti non se lo possono aggiustare da soli. Ed il Magic Trackpad non fa eccezione.

Niente tecnologia aliena, quindi, né polvere di fata. In compenso, c’è un ingegnoso “riciclaggio” della componentistica proveniente da altri dispositivi, inscatolati con un inedito meccanismo per fare clic: in pratica, la pressione delle dita in qualunque punto del trackpad comprime una lamina fissata con cardini e che spinge il bottone vero e proprio, che invece si trova alla base del dispositivo. Per maggiori informazioni e la gallery, si può dare un’occhiata alla pagina dedicata su iFixit.

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