For the rest of us

For the rest of us

L’anniversario è passato, alla fine. I primi trent’anni di Apple sono stati festeggiati dai Mac User di tutto il mondo, con seminari, magliette celebrative, serate a tema, incontri di gruppi di utenti e chi più ne ha più ne metta. Anche la stampa internazionale, Italia compresa, ha dato ampio risalto alla ricorrenza con tanto di dichiarazioni di affetto e rimembranze dei bei tempi andati. Ma ciò che ha fatto più rumore l’altro ieri, un rumore assordante, è stato l’assoluto silenzio di Apple sul suo compleanno. Non una nota, non una homepage celebrativa, nulla di nulla. Dieci anni fa andò diversamente, addirittura fu rilasciato un prodotto celebrativo (lo stupefacente, per l’epoca, Twentieth Anniversary Macintosh). Auto incensarsi, certo non è una mossa elegante, e non abbiamo comunque notizie di eventuali festeggiamenti ai piani alti di Infinite Loop numero 1, ma alzi la mano chi si aspettava questo “zero assoluto”…


Possiamo pensare che la concentrazione e l’impegno necessari alla svolta epocale che è il passaggio ad Intel non permetta distrazioni, per quanto affettivamente importanti, alla gente laggiù a Cupertino. Ma possiamo anche pensare, e questa è la modesta opinione di chi vi scrive, che forse si è perso un pizzico di quella filosofia che proprio Apple ha avuto il merito di portare nella nascente rivoluzione digitale.

Chiamatela “Think different”, chiamatela “User Friendliness” o come preferite; resta sempre, in soldoni, quel modo amichevole di porsi ai propri utenti (e clienti), quella via per certi versi rassicurante, come è rassicurante è la GUI di Mac OS. E’ centrale, in tutto questo, essere sinceri con se stessi ed evolversi e innovare, ma solo se si resta fedeli, o quantomeno non si rinnegano le proprie origini.

Oggi, nel terzo millennio, Apple è più innovativa che mai, sforna prodotti facili da usare, alla moda, nuovi. Ma è ancora quella compagnia “for the rest of us”, come 30 anni fa?

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti