Giochi iPhone con acquisti in-app, Nintendo: "basta spremere gli utenti"

Shigeru Miyamoto, autore di videogiochi Nintendo, lancia il monito: "basta spremere gli utenti come limoni." E invita a ritornare ai vecchi tempi, quando il gioco si comprava ed era nostro per sempre.
Giochi iPhone con acquisti in-app, Nintendo:
Shigeru Miyamoto, autore di videogiochi Nintendo, lancia il monito: "basta spremere gli utenti come limoni." E invita a ritornare ai vecchi tempi, quando il gioco si comprava ed era nostro per sempre.

A dire di Miyamoto, e di Nintendo, il modello Freemium è sbagliato. In altre parole, concedere l’app a titolo gratuito e invogliare l’utente a comprare power-up, vite e Pockemonete sarà pure più redditizio ma in ultima analisi impoverisce l’esperienza di gioco, e avvelena l’intera industria. Meglio far pagare una volta sola, e lasciare libero l’utente di giocare come e quanto desideri.

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“Siamo fortunati ad avere un mercato tanto gigantesco,” ha dichiarato alla Computer Entertainment Developers Conference a Yokohama, per cui il nostro pensiero è che se possiamo fornire giochi a prezzi ragionevoli alla maggior numero di persone possibile, vedremo grossi profitti.” Questo, a lungo andare, produrrà benefìci per tutti, per gli utenti che si godranno un gioco senza paletti artificiosi, e per gli sviluppatori che torneranno ad un modello di business più sostenibile.

E in effetti, Nintendo stessa ha provato entrambe le strade. Super Mario Run costava 9,99€, un prezzo giudicato eccessivo da più parti; tuttavia dava accesso all’intero gioco senza limitazioni. Poi, con Animal Crossing: Pocket Camp e Fire Emblem Heroes ha fatto un incursione nel mondo freemium, e a quanto si sa è andata anche piuttosto bene a livello finanziario.

Eppure, nonostante Super Mario Run abbia mancato gli obiettivi di fatturato, Nintendo afferma che continuerà a spingere per il più salutare meccanismo del paga-e-gioca:

“Non si può certo dire che il modello a costi fissi sia stato un successo. Ma continueremo a sostenerlo finché non diventerà radicato. In questo modo, tutti possono sviluppare giochi in un ambiente più comodo. Focalizzandoci sull’ampliamento del pubblico, potremo continuare a migliorare il mondo dei giochi in mobilità.”

Vedremo se le promesse saranno rispettate. Voi che ne dite, l’idea di pagare con soldi reali monete virtuali, vite, power-up o tempo di gioco vi va a genio? O ripensate con nostalgia a quando un gioco a pagamento restava vostro a vita e senza limitazioni? Ai lettori l’ultima parola.

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