Grazie ad iPad il Mac penetra negli ambienti corporate

Cambio di abitudini nei grandi ambienti corporate. Per colpa di iPad, che piace ai dirigenti, ora anche i dipendenti possono scegliere tra Mac o Windows.
Grazie ad iPad il Mac penetra negli ambienti corporate
Cambio di abitudini nei grandi ambienti corporate. Per colpa di iPad, che piace ai dirigenti, ora anche i dipendenti possono scegliere tra Mac o Windows.


A dire del New York Times, le grandi società hanno iniziato ad offrire crescenti margini di discrezionalità sui computer -e in generale i sussidi tecnologici- che i dipendenti possono adottare per lavoro. Una novità partita dai piani alti e innescata dal dispositivo più modaiolo dell’intera scuderia Apple, ovvero iPad. E mentre i i blasoni del mercato enterprise come HP, Dell, Lenovo e RIM arrancano o perdono terreno, la mela si fa strada.

Potersi portare in ufficio l’affidabile Mac o il comodo tablet è un sogno che si scontra sistematicamente contro il muro immobolista del reparto IT di turno che, comprensibilmente, preferisce concentrarsi su poche configurazioni onde evitare slavine di problemi e cascate di incompatibilità. Da qualche tempo a questa parte, tuttavia, alcune società come Kraft Foods (ma anche Netflix o Citrix) hanno iniziato a sostituire la politica del laptop aziendale preconfigurato con una a budget, ribattezzata in qualche ambiente “bring your own device”; come dire, questi sono i soldi e ora arrangiatevi col prodotto che più vi aggrada.

Si tratta di un’inedita tendenza inaugurata tempo addietro dall’iPhone e in generale dagli smartphone moderni. In pratica, così affermano i sondaggi di Forrester Research, accadeva che il 38% degli impiegati ha iniziato ad acquistare telefoni evoluti prescindendo da cosa consigliasse o supportasse ufficialmente il relativo reparto IT. E con iPad, l’approccio si è letteralmente capovolto:

Il punto di non ritorno è stato creato dall’iPad; i manager li portavano a lavoro e dicevano “Ragazzi, dovete supportare questo affare.”

Un cambio inaspettato dei venti che, manco a dirlo, soffiano a favore di Cupertino, tant’è che dentro Citrix, su 1.000 impiegati BYOD intervistati, il 46% ha optato per un Mac al posto del solito computer Windows. Il CIO di Citrix Paul Martine si è detto sorpreso del fenomeno, ma a pensarci bene non dovrebbe: è evidente che la gente in fin dei conti preferisca prodotti creati e commercializzati per sopperire alle esigenze dell’utenza consumer piuttosto che per coccolare i responsabili IT.

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