I primi benchmark sui nuovi iMac 27" Core i5

Primo confronto tra i nuovi iMac 27" Core i5 a 3,1 GHz e i vecchi 27" 2,8GHz Core i5 quad-core: prestazioni superiori dal 16% al 22% coi benchmark più famosi.
I primi benchmark sui nuovi iMac 27
Primo confronto tra i nuovi iMac 27" Core i5 a 3,1 GHz e i vecchi 27" 2,8GHz Core i5 quad-core: prestazioni superiori dal 16% al 22% coi benchmark più famosi.


Com’era prevedibile, dopo l’attesissima introduzione dei nuovi iMac Sandy Bridge con porta Thunderbolt avvenuta giust’appunto ieri, iniziano a circolare sul Web le prime indiscrezioni sulla potenza dei nuovi arrivati. Il primo ad essere testato coi consueti software di benchmarking è l’iMac 27″ quad core con Core i5 A 3,1 GHz, con risultati interessanti che superano non soltanto i precedenti modelli in configurazione standard ma persino i più potenti build-to-order provati da Macworld e i Mac Pro Xeon, almeno in qualche caso.

Stando ai dai raccolti con Speedmark 6.5, il sistema è più performante della precedente configurazione (27″ 2,8GHz Core i5 quad core con HD da 1TB a 7.200 rpm eATI Radeon HD 5750 con 1 GB di RAM onboard) di circa il 16%, mentre i test di encoding con iTunes hanno sfoggiato un +22% di velocità. Anche Handbrake ha beneficiato della nuova generazione di CPU con prestazioni superiori del 18%, mentre Cinebench -per la parte grafica- ha esibito un +20%; +21% lo segnala Cinebench CPU, e +16% infine MathematicaMark.

Non diversamente dai precedenti modelli, quelli presentati ieri garantiscono qualche punto percentuale in più di prestazioni grazie all’implementazione della tecnologia Turbo Boost che fornisce maggiore potenza ai singoli core ogni volta che serve, ed esattamente come prima, anche i nuovi iMac standard non dispongono dell’Hyper Threading, feature che fa credere all’OS dell’esistenza di due core virtuali per ogni core fisico.

Ma l’aspetto più interessante è probabile che il 27″ in configurazione standard batte anche i BTO dell’anno scorso, sebbene -com’è ovvio- con scarti nettamente inferiori. Rispetto al Core i7 quad-core BTO da 2,93GHz, ad esempio, la differenza è appena di un +2% rispetto al più recente 3,1GHz Core i5 solo che, nonostante l’assenza dei Sandy Bridge che caratterizza tutti gli iMac del 2010, il primo supporta sia Hyper Threading che il Turbo Boost. Tant’è che nei test come Cinebench e MathematicaMark, che invece tengono conto e sfruttano gli eventuali core virtuali, il vecchio iMac da 2,93GHz BTO se la cava decisamente meglio.

Rispetto ad un MacBook Pro da 15″ con CPU a 2,2GHz Core i7 quad core, il nuovo iMac da 27″ fa registrare mediamente un +10%, e in generale impiega qualche secondo in meno per effettuare un po’ tutti i medesimi compiti. Infine, se paragonato ad un Mac Pro di ultima generazione con Xeon Westmere a 3,33GHz e 8 GB di RAM, l’iMac è mediamente meno performante di circa il 15%, soprattutto in MathematicaMark e Cinebench CPU, ma nel comparto grafico e nell’encoding con iTunes riesce a batterlo con un discreto vantaggio. Merito dell’ottimizzazione e della scheda grafica.

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