Il gaming su iOS e Android rende tre volte più delle consoles portatili

Il mercato delle consoles mobili annaspa sempre più, osteggiato dagli ubiqui smartphone. E così, non sorprende che il gaming su iOS e Android e renda tre volte di più delle console portatili. Ecco tutti i dati più aggiornati.
Il gaming su iOS e Android rende tre volte più delle consoles portatili
Il mercato delle consoles mobili annaspa sempre più, osteggiato dagli ubiqui smartphone. E così, non sorprende che il gaming su iOS e Android e renda tre volte di più delle console portatili. Ecco tutti i dati più aggiornati.

Il trend è oramai ben consolidato, e non lascia spazio all’immaginazione. Secondo i dati pubblicati da IDC e relativi al primo trimestre del 2013, la porzione di ricavi derivanti dai giochi in mobilità su iOS e Android supera di ben tre volte quella delle consoles dedicate come PlayStation Vita e Nintendo 3DS. E questo è il meno.

Come sempre, App Store se la cava meglio del suo omologo su Android, e infatti anche nel comparto non è da meno e supera già ora il mercato degli handheld videoludici; c’è da dire però che il Play Store di Google sta godendo di una certa crescita, e potrebbe riuscire nel sorpasso già attorno al secondo trimestre dell’anno in corso. In generale lo studio conferma che il gaming rappresenta un fattore trainante per il mercato mobile, tant’è che i giochi costituiscono in entrambi gli ecosistemi il 40% dei download totali, in leggera risalita rispetto al periodo di riferimento precedente. Se invece contiamo la spesa media per utente, i giochi coprono il 70% del mondo iOS e l’80% di quello Android.

Quel che è accaduto, insomma, è che l’affermazione dell’iPhone ha sostanzialmente sottratto i casual gamer a Sony e Nintendo, visto che un solo gingillo può sopperire non soltanto alle esigenze di intrattenimento ma anche a quelle di comunicazione. E non è un caso che in tempi recenti Sony si sia vista costretta a tagliare il prezzo al pubblico di PS Vita in Giappone, e soprattutto a fornire strumenti di sviluppo totalmente gratuiti.

E anche Nintendo è dovuta correre ai ripari con un provvedimento simile, pur se con risultati lievemente migliori. Il che costituirebbe perfino una buona notizia, se non fosse che la Wii U ha già il suo bel daffare a fronteggiare la predilezione del mercato nei confronti dei dispositivi come iPad. E intendiamoci: non è che per le consoles sia giunta la fine; è che se le comprano solo i veri appassionati.

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