iPhone XX, ecco tutto quel che potrà fare nel 2030

iPhone XX avrà schermo trasparente, Realtà Aumentata indoor e outdoor, Intelligenza artificiale e controllo vocale totale: ecco la giornata tipo di un utente Apple nel 2030.
iPhone XX, ecco tutto quel che potrà fare nel 2030
iPhone XX avrà schermo trasparente, Realtà Aumentata indoor e outdoor, Intelligenza artificiale e controllo vocale totale: ecco la giornata tipo di un utente Apple nel 2030.

Il futuro della tecnologia è incerto e potrebbe portare a esiti inaspettati e sorprendenti. Ma tenendo conto della direzione dello sviluppo high-tech e delle potenzialità delle tecnologie emergenti, abbiamo allentato le briglie alla fantasia, e abbiamo immaginato la giornata tipo di un utente Apple nel 2030. Questa è la storia di Giuliano e del suo iPhone XX.

Giuliano è responsabile dei servizi IT al Ministero degli Interni e ama follemente la tecnologia, presente, passata e futura. Ha il pallino del vintage, ma guarda sempre con curiosità alle eccitanti novità che il mercato high-tech ha da proporre. E forse per questo, continua a utilizzare un classico iPhone vecchio stile. Nel 2030, infatti, l’ultima novità è Apple Vision, il visore a realtà aumentata che ha conquistato i più giovani. Stilosi e dal design sottilmente nerd, questi occhiali smart sono disponibili in mille varianti di colori e dimensioni, e permettono di interagire con il mondo attraverso la voce o uno sguardo. I teenager passano giornate a fare videoconferenze in Realtà Aumentata con FaceTime AR: attraverso gli occhiali Apple, infatti, è come avere gli amici fisicamente davanti a sé.

Ma all’impalpabilità delle tecnologie odierne, Giuliano preferisce la solidità dello smartphone all’antica. Per qualche ragione, una robusta tavoletta di vetro e metallo da toccare gli dà più soddisfazione di un’eterea interfaccia utente sovrapposta alla vista. Tra l’altro, si domanda tra sé e sé, che fine hanno fatto gli iPhone pieghevoli che sembravano dovessero diventare la nuova rivoluzione tech? Spariti dai radar.

iPhone XX

Il 2030 in realtà è stato un anno importante anche sul fronte degli smartphone. Sebbene tutti gli osservatori e gli analisti concordino che il futuro sia dei dispositivi a Realtà Aumentata (si parla già di lenti a contatto AR), iPhone XX è un dispositivo piuttosto interessante, dotato di feature al passo coi tempi.

Pur se applicate con il vecchio paradigma del Touch Screen, infatti, iPhone XX integra gran parte delle funzionalità che si trovano anche su Apple Vision. Per esempio ha lo schermo trasparente per la Realtà Aumentata che permette di ottenere informazioni utili e navigare il mondo semplicemente tenendo il dispositivo davanti a sé.

Chiaramente non è davvero trasparente, perché nessun materiale attuale può far sparire i circuiti di silicio del telefono; ma attraverso un ingegnoso sistema di telecamere, correzione prospettica e bilanciamento dei bianchi si ha davvero la sensazione di guardare attraverso il dispositivo. Quella mattina, Giuliano ne aveva bisogno per orientarsi in stazione; i vecchi schermi con le informazioni su orari e ritardi, infatti, stanno rapidamente scomparendo perché tutti utilizzano la Realtà Aumentata per raggiungere il proprio treno. Il dispositivo sa che siete in stazione e sa che avete un treno da prendere: dunque, basta orientare il telefono in orizzontale perché parta la visione in Realtà Aumentata con delle grosse frecce che vi guidano al binario giusto.

Siri 3.0

Seduto sul vagone che lo porterà in ufficio, Giuliano fa quel che fa ogni mattina: chiede a Siri di fargli un riassunto delle notizie più interessanti della giornata con un occhio alle tematiche che preferisce, scartando il resto. E mentre ascolta la rassegna, gli si stampa un sorrisetto sul volto, pensando a quando il modesto assistente virtuale di Cupertino non capiva letteralmente niente di quel che le si diceva. Incalzata da ChatGPT solo 10 anni fa, Apple si è dovuta dare una svegliata, e ha finalmente trasformato Siri in qualcosa di utile. Se ai primordi si poteva usare a malapena per avviare una traccia audio o impostare una sveglia, ora Siri ha sprigionato tutto il suo potenziale. Le si può dire cose tipo “Ogni mattina dei giorni lavorativi, appena mi sveglio, alza le tapparelle e attiva le luci in soggiorno ma solo se c’è brutto tempo; invia un messaggio di buongiorno agli amici con un commento idiota, ma solo se non sono in ferie, e attiva lo scaldotto in bagno se le temperature scendono sotto i 18 gradi.” Oppure le si può dire “inventa e canta una canzone su tutto quel che devo fare oggi” e lei lo farebbe senza un plissé. Senza errori né omissioni, come se avesse davvero compreso le richieste.

Sembra passato un secolo dalle versioni precedenti, e il salto tecnologico tra la vecchia e la nuova Siri è paragonabile solo al passaggio dal telegrafo a segnali morse alle videochiamate.

Monitoraggio Salute

Arrivato a destinazione, Giuliano riceve una telefonata. Incredibile come, tra i miliardi di cose che un iPhone possa fare, nel 2030 ci sia ancora bisogno della vecchia, insostituibile chiamata. È il suo capo, che si lagna per un problema irrisolto. “Cazziatone in arrivo”, pensa Giuliano mentre butta giù. Un istante dopo, compare un avviso sul telefono che dice: “È stata rilevata ansia nel tono della tua voce. Vuoi che metta della musica rilassante? O magari vuoi parlare con un amico?” E il menu a scelta propone: si, no, suggerisci altro.

L’analisi del tono della voce permette ai dispositivi moderni di comprendere le emozioni degli utenti, e ciò torna utile in una miriade di contesti. Su Android per esempio, si può dire a Assistente Google qualcosa tipo “Rispondi tu” a un messaggio ricevuto, e in base all’intonazione, al battito cardiaco e ad altri valori biometrici, l’assistente virtuale sa se rispondere piccatamente o meno. Su iPhone invece, il riconoscimento del tono vocale viene utilizzato per capire le emozioni dell’utente e aiutarlo a gestirle meglio.

Poco dopo mezzogiorno, mentre scartabella tra le scartoffie, un altro avviso trilla sul telefono. È l’app Salute che lo avvisa della glicemia troppo bassa. Giuliano è moderatamente diabetico, ma con le tecnologie odierne non è un grosso problema. Ci sono sensori non invasivi nel suo Apple Watch che monitorano costantemente i livelli di zuccheri nel sangue (feature lanciata nel 2025), e che lo avvisano quando è ora di fare uno spuntino; per l’insulina, invece, ci pensa un altro aggegio che porta sempre con sé sulla pelle.

Domotica

Giunto a casa, Giuliano poggia il telefono sulla scrivania come fa da sempre, benché in effetti non sia necessario. Con AirPower, infatti, i dispositivi Apple si ricaricano fino a una distanza di 5 metri dal caricatore wireless. Grazie alle antenne di trasmissione e ricezione altamente direzionali, questo compatto caricatore (che somiglia a una vecchia Airport Extreme) è in grado di inviare energia ad un dispositivo senza cavi, superando la ridicola portata del vecchio sistema Qi.

AirPower utilizza gli ultrasuoni per trasmettere l’energia attraverso l’aria e sebbene richieda l’acquisto di un (costoso) gingillo ad hoc, presto sarà integrato in uffici pubblici, aeroporti e perfino sui mezzi di trasporto, consentendoti di ricaricare i tuoi dispositivi in modo totalmente wireless, senza doverli collegare a una presa di corrente e soprattutto senza cavi e adattatori.

È tardi, ma arriva una mail importante dal lavoro. “Chi la manda?” chiede distrattamente Giuliano a sua moglie, mentre si lava i denti in bagno. “Va’ a sapere, è privata” gli risponde lei. iPhone XX infatti protegge la privacy degli utenti con EyeID, ovvero la scansione dell’iride. Solo Giuliano dunque può leggere il contenuti dei messaggi più importanti, o accedere alle informazioni protette.

Dopo cena, ancora una notifica e una vibrazione. È la batteria di iPhone XX che, tanto per cambiare, è a terra. Oramai questi cosi fanno pure il caffè, biascica infastidito Giuliano, e ancora non hanno una batteria decente che ti arriva a fine giornata. Si alza, porta il telefono entro il raggio di ricarica di AirPower, e poi può finalmente tornare sull’agognato divano.

Post Scriptum: i lettori più attenti probabilmente si domanderanno come mai iPhone XX sia stato lanciato nel 2030; se nel 2023 siamo a iPhone 14, infatti, la versione 20 dovrebbe arrivare nel 2029. Il fatto è che Apple era in ritardo sullo sviluppo a causa di un mezzo casino geopolitico che non possiamo rivelare a tutela del continuum spazio-temporale. Per cui, nel 2029 ha lanciato iPhone 19S, promettendo però una rivoluzione l’anno dopo. E così è stato: iPhone XX è stato “l’iPhone più avanzato di sempre.”

ps: se vi è piaciuta questa storia, la condividereste? Ci aiuterebbe molto, e ci spronerebbe a scrivere post simili. 🙏🏼

Image Courtesy of Concept iPhone

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