L'adattatore Lightning-MicroUSB disponibile solo in UE

L'adattatore Lightning-MicroUSB per iPhone 5 dovrebbe ottemperare alle richieste della UE, ma qualche dubbio resta. E oltretutto, costa anche caro.
L'adattatore Lightning-MicroUSB disponibile solo in UE
L'adattatore Lightning-MicroUSB per iPhone 5 dovrebbe ottemperare alle richieste della UE, ma qualche dubbio resta. E oltretutto, costa anche caro.

Con una decisione che rischia di indispettire qualcuno a Bruxelles, Apple ha deciso di abbandonare il classico connettore Dock da 30 contatti -presente sul mercato da più di 9 anni- in favore del cosiddetto Lightning da 8+1 pin. E così, per sopperire alle richieste della UE, è stata costretta a creare un adattatore Lightning-MicroUSB specifico; peccato però che sia disponibile solo nel Vecchio Continente e che costi uno sproposito.

La direttiva UE è piuttosto chiara a riguardo e può essere riassunta così: nell’ottica di una riduzione dell’impatto ambientale causata dall’industria dell’elettronica consumer, a partire dal 2011 doveva essere possibile utilizzare un caricabatterie standard per tutti i cellulari “data enabled.” Una battaglia, quella del caricabatterie universale, sottoscritta ufficialmente anche da Cupertino, che però nel frattempo ha continuato a investire nella connessione Dock, proprietaria, protetta da DRM e molto lucrosa.

La verità è che alla mela non conviene rinunciarvi tout court, perché una generica connessione micro-USB renderebbe impossibile il controllo dei prodotti di terze parti affiliati al brand “Works with iPhone.” E se non fosse chiaro, stiamo parlando di licenze e royalties, e quindi di soldi sonanti che Apple incassa.

Motivo per cui, così come per l’iPhone 4 c’era un adattatore microUSB-Dock (30 pin), ora ne esiste un altro caratterizzato dalle connessioni MicroUSB e Lightning. Il costo del gadget (non più grande di un unghia del pollice) ammonta a ben 19€ (o 15 Sterline), e sarà distribuito solo all’interno dei confini UE.

Si tratta tuttavia d’un palliativo, forse perfino in contrasto con gli intenti del Parlamento Europeo e con lo spirito delle raccomandazioni fatte. In teoria, lo scopo era quello di produrre meno plastica e quindi meno rifiuti, visto e considerato che l’emivita media d’un caricabatterie non supera i pochi anni. Si sperava, insomma, di semplificare le cose e incentivare l’idea del “caricabatteria per la vita;” qui invece, ci sono solo tonnellate di altro policarbonato.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti