Il discorso non fa una piega. Ora che l’App Store e il Mac App Store raggiungono 155 paesi della Terra con oltre 40 lingue diverse supportate, è fondamentale poter raggiungere la più ampia fetta di pubblico possibile. D’altro canto, con la localizzazione delle app e del materiale di marketing si semplifica la vita ai clienti sparsi per il mondo ed è perfino più facile finire nelle classifiche di Apple (“Il team editoriale dell’App Store è sempre a caccia di app grandiose già localizzate.” La comunicazione inviata attraverso iTunes Connect recita:
- Localizza la tua app per nome, contenuti, menu, impostazioni e descrizione.
- Inizia dando priorità a queste lingue: inglese, francese, italiano, tedesco, spagnolo, giapponese, cinese semplificato, cinese tradizionale, coreano, portoghese brasiliano, russo, turco e arabo. […]
- Nel materiale di marketing, accenna al fatto che l’app è localizzata. Ciò fa sì che gli utenti sappiano che si possono godere la tua app nella loro lingua nativa.
Poi, sulla falsariga di queste novità, Cupertino ha istituito forum di supporto completamente in cinese, in cui gli utenti del Paese di Mezzo possono condividere la loro esperienza, cercare informazioni e soprattutto riversare ogni eventuale frustrazione. Già, perché in Cina, di recente, la stampa filogovernativa ha accusato Apple di praticare condizioni di garanzia peggiorative rispetto a quanto visto all’estero. Un affondo che ha costretto Tim Cook ad ammorbidire i vincoli e scrivere una lettera di scuse. Sai com’è: le entrate di Cupertino derivanti dal mercato cinese sono cresciute del 67% rispetto all’anno scorso. Mica bruscolini.