L'ITC si esprime a favore di Apple e RIM contro Kodak

L'ITC torna a pronunciarsi su un ricorso avanzato da Kodak circa la presunta violazione di brevetto ad opera di Apple e RIM. In realtà, spiega il giudice, la violazione c'era ma il brevetto è da considerarsi nullo per la sua ovvietà.
L'ITC si esprime a favore di Apple e RIM contro Kodak
L'ITC torna a pronunciarsi su un ricorso avanzato da Kodak circa la presunta violazione di brevetto ad opera di Apple e RIM. In realtà, spiega il giudice, la violazione c'era ma il brevetto è da considerarsi nullo per la sua ovvietà.


L’International Trade Commission statunitense (ITC) ha confermato una decisione presa l’anno scorso, secondo cui Apple e RIM non avevano violato alcun brevetto K0dak. In realtà, spiega il giudice amministrativo Thomas Pender, la violazione c’era eccome, ma è il brevetto che non starebbe in piedi.

L’opinione del giudice praticamente ribalta l’impianto, ma il risultato resta identico. La disputa tra Apple e Kodak con ogni probabilità finisce qui. Nel testo della sentenza, in formato PDF, il giudice scrive :

Riaffermo qui che alcuna violazione della sezione 227 del Tariff Act del 1939 e successivi emendamenti è stata trovata nell’importazione negli Stati Uniti, nella vendita per l’importazione o nella vendita all’interno degli Stati Uniti dopo l’importazione di certi telefoni mobili e dispositivi di comunicazioni wireless dotati di fotocamera digitale, né nei componenti di cui sono costituiti, in connessione con la presunta violazione del brevetti USA numero 6,292,218.

Il giudice ha sottolineato che, sebbene Apple e RIM stessero formalmente violando la proprietà intellettuale di Kodak, i brevetti oggetto del contendere sono da considerarsi nulli perché “ovvi.” Apple e RIM, insomma, possono stare tranquille: le accuse mosse dal colosso della fotografia, oramai in bancarotta, non potranno probabilmente più lederle in alcun modo.

La vicenda risale al gennaio 2010, quando Kodak tentò di bloccare le importazioni di iPhone e BlackBerry negli USA a causa di alcune tecnologie hardware e software nominalmente protette dallo United States Patent and Trademark Office. Si tratta in ogni caso d’un parere preliminare; la commissione si riunirà il 21 settembre 2012 per chiudere definitivamente il caso, ma la strada imboccata sembra offrire un unico sbocco possibile.

Photo | The Verge

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