Melablog: i vostri ricordi di Steve Jobs

Melablog ricorda Steve Jobs con un wall commemorativo aperto a tutti i lettori.
Melablog: i vostri ricordi di Steve Jobs
Melablog ricorda Steve Jobs con un wall commemorativo aperto a tutti i lettori.

[photo courtesy of Wired.com]

In questi momenti è difficile scrivere qualunque cosa. La redazione di Melablog è riunita in chat su Skype per decidere come ricordare al meglio Steve. Siamo tutti giù, non c’è motivo di nasconderlo.

Questo spazio è per voi. Perché possiate ricordarlo come preferite. Penseremo noi a raccogliere i commenti e a inviarli a Apple in un unico grande abbraccio da parte della community di Melablog.

Dopo il salto i pensieri della redazione.

Claudia:

Mi ha sempre colpito la vocina di Steve. Un uomo che per me era diventato nel tempo un simbolo di sicurezza e autorevolezza, parlava con una voce piccina e delicata. Durante i keynote, da solo, sapeva essere un urgano di emozioni: dai movimenti e le espressioni del viso, lasciava trasparire tutto il suo genuino entusiasmo. Sembrava si divertisse profondamente, fosse orgoglioso come un bambino davanti al proprio disegno riuscito bene, sembrava ancora pienamente felice del suo ruolo e di ciò che riusciva a fare. È il simbolo di ciò che vorrei io un giorno, essere felice di ciò che faccio fino alla fine. Era il “boom” detto con gioia quando presentava una novità, erano i suoi occhi a colpirmi.

Ippocampo:

Potessi segnare il mondo anche solo la metà di come lo ha segnato lui non avrei sprecato la mia vita. Non si tratta solo di prodotti. Non si tratta solo di marketing. Non si tratta solo di soldi.
Si parla di idee rivoluzionarie, fuori dagli schemi. Idee stimolanti e contagiose che cambiano il mondo con la loro sola diffusione. Steve è molto più che Apple. È la riga di codice impazzito che cambia tutto in un modo sempre nuovo.

Ruthven:

Ripeterò quanto già detto da molti, ma Steve Jobs è stata una figura ispiratrice, si condividano o meno i suoi metodi o la sua visione. Come ha fatto con tanti, egli ha segnato anche me: in periodi di transizione, i più difficili della vita, spesso mi ripeto le sue parole e mi do forza per lanciarmi nel vuoto, cavalcando il cambiamento. Non è facile difendere le proprie idee, sopratutto nel campo dell’innovazione, persino vincendo i propri impulsi conservatori. Steve Jobs è stato un esempio di questo, vivendo lungo una strada tracciata solo da se stesso e da nessun altro.

aWilito:

Sembra un po’ il gioco dell’uovo e della gallina, ma è per merito di Steve Jobs se esiste Apple e tutto l’universo che gli ruota attorno; dunque, in ultima istanza e indirettamente, anche la redazione di Melablog, i miei 1929 post e queste stesse parole, scritte su di un Mac.
Per questo e per molte altre ragioni, un mio tributo a Steve Jobs è doveroso e sentito.
Grazie ancora di tutto.

xtom:

In questo momento siamo tutti vicini a Steve ed ai suoi cari, ma mai mi sono sentito più vicino a Steve come il giorno in cui ho visto da vicino una sua lettera scritta nel lontano 1976.
In quella semplice paginetta inviata ad un fortunato acquirente di un Apple I ho percepito la vera forza di Steve, qualcosa che trascende le idee rivoluzionarie che si concretizzano in un prodotto innovativo, qualcosa che non ha confini nel tempo e nello spazio.
Steve si congeda nella lettera con la frase “Se avete altre domande per favore chiamateci o scriveteci”.
Mi piace pensare che questo sia stato anche il suo congedo dalla vita terrena.
Da parte nostra continueremo a fare domande certi che SIRi ci risponderà.

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