Mobile Me: lo streaming sarà tra pc e dispositivi

Mobile Me: lo streaming sarà tra pc e dispositivi


Un’esclusiva di CultofMac apre l’ipotesi che il famigerato iPhone a basso costo di cui abbiamo già parlato sia costituito sostanzialmente da un telefono privo di memoria fisica. O meglio, dotato del quantitativo strettamente necessario ad iOS e al buffer per lo streaming che avverrà non dai poderosi server di Cupertino, ma dai più modesti pc di casa. Altro che cloud computing nel senso stretto del termine, ecco a voi Personal Streaming.

L’idea, ripresa da più parti, è che una ventura generazione di iPhone possa vedere ridotto -per la prima volta- il quantitativo di memoria onboard rispetto ai suoi predecessori:


Apple ha deciso di tagliare parte della memoria, che fino ad oggi rappresenta la componente più costosa dell’iPhone (fino a un quarto del costo del dispositivo, secondo le stime di iSuppli). Con “parte della memoria”, intendiamo TUTTA la memoria. L’iPhone nano non avrà memoria interna per lo storage dei media, affermano le nostre fonti. Ne avrà a sufficienza solo per eseguire il buffering dei contenuti veicolati tramite il cloud. “Sto parlando in modo specifico di memoria per lo storage”, ha affermato la nostra fonte.

Un cambiamento piuttosto radicale, che modificherà anche il modo in cui le app sono gestite. Niente più installazione in locale ma piuttosto caricamento dal Web: si tratterebbe insomma di un iOS basato sul cloud, e ciò significa senza mezzi termini una stretta correlazione (dipendenza?) dal nuovo Mobile Me. Lo streaming avverrà principalmente dal proprio computer a casa, ma una mano dovrebbe dargliela il famoso e segretissimo data center del Nord Carolina.

Si tratta di un approccio realmente innovativo al problema ma che presenta diversi punti oscuri. Lo schermo più piccolo dell’iPhone low cost, l’abbiamo già detto, sarà meno comodo da usare rispetto al form factor attuale; i tempi di caricamento delle app saranno sensibilmente più lunghi, soprattutto quando avverranno attraverso connessione mobile. E che accade se ascoltiamo la musica durante un viaggio? La continua perdita di segnale, o peggio la sua assenza, renderà di fatto il gingillo praticamente inutilizzabile. Pensiamo ad un viaggio in aereo, in macchina o in montagna: Internet oramai è sempre più pervasivo, e una rete WiFi si trova con relativa facilità anche nel nostro paese, storicamente e pervicacemente refrattario ad uno sviluppo organico della rete. Ma non è sempre così, e dopotutto uno dei pregi dell’iPhone consiste nell’essere anche un comune iPod touch.

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