Pinch to Zoom, anche Samsung e Microsoft vogliono il brevetto

Col termine Pinch to Zoom si intende il movimento a pinza delle dita per ingrandire o rimpicciolire le immagini, lanciato in pompa magna da Apple col primo iPhone. Era oggetto di brevetto, poi è stato revocato e ora stanno provando ad accaparrarselo Microsoft e Samsung. Ma c'è una brutta sorpresa per loro.
Pinch to Zoom, anche Samsung e Microsoft vogliono il brevetto
Col termine Pinch to Zoom si intende il movimento a pinza delle dita per ingrandire o rimpicciolire le immagini, lanciato in pompa magna da Apple col primo iPhone. Era oggetto di brevetto, poi è stato revocato e ora stanno provando ad accaparrarselo Microsoft e Samsung. Ma c'è una brutta sorpresa per loro.

Uno dei primissimi gesture dopo la nascita degli schermi Multi Touch è certamente il gesto a due dita che utilizziamo quotidianamente per effettuare lo zoom di pagine Web e immagini, tant’è che è anche quello più universale e diffuso. Funziona su Android, sui Windows Phone, sul BlackBerry e perfino sul defunto Palm Pre. E se pensavate che fosse protetto da un qualche brevetto detenuto da Cupertino, la risposta è “sì,” almeno fino al giorno in cui l’USPTO l’ha “stroncato in fase di riesame a causa di tecnologie già brevettate in precedenza.” Cosa che è accaduta a dicembre 2012 e che non ha ancora finito di produrre tutti i suoi effetti; per esempio in una delle cause pendenti con Samsung, inaspettatamente avvantaggiata dalla novità.

E infatti né Samsung -né Microsoft, a dire il vero- si è lasciata scappare questa opportunità d’oro. Lo racconta Patently Apple:

Ieri abbiamo parlato di un brevetto depositato da Microsoft che dimostra chiaramente la loro intenzione di copiare la feature di Pinch and Zoom di Apple. E anche Samsung, che le sta tentando tutte per invalidare il Pinch to Zoom, sta ora tentando di brevettare questa tecnologia fondamentale.
Una nuova richiesta di brevetto pubblicata la scorsa settimana dall’Ufficio Brevetti USA dimostra chiaramente la realtà: le domande avanzata da Microsoft e Samsung, in cui ribadiscono la paternità dell’invenzione, sono anche la prova di quanto questa funzionalità sia critica per i moderni dispositivi con touchscreen.

Un comportamento per certi versi comprensibile, ma che alcuni osservatori non hanno esitato a definire “ipocrita” e “viscido.” E a onor del vero, il brevetto Samsung è molto recente -risale al 30 agosto 2012- mentre quello di Apple è decisamente più vecchio. E poi, è stato accettato nella nuova forma estesa neppure una settimana fa. Quando si dice tempismo perfetto.

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