Piper Jaffray: uno studente USA su 3 sceglie Apple

Piper Jaffray: uno studente USA su 3 sceglie Apple


Nonostante una concorrenza sempre più agguerrita sul fronte smartphone in grado di erodere quote sostanziali alla diffusione dei prodotti Apple, secondo gli analisti di Piper Jaffray l’interesse per iPhone è ai suoi massimi storici sin dall’introduzione dell’iPhone 4. Uno studente su tre -età media 16,3 anni- ha infatti intenzione di acquistarne uno nei prossimi mesi.

Dopo aver analizzato i pattern di interesse ed acquisto nel campo della telefonia mobile, dei riproduttori multimediali portatili e dei servizi musicali online, su di un campione di circa 6.000 studenti presi in esame negli USA il 33% ha intenzione di acquistare un iPhone entro i prossimi 6 mesi. E nonostante i reali possessori del telefono si attestino ad appena il 14% del totale (stabili rispetto all’anno scorso), un interesse all’acquisto tanto pronunciato è il risultato migliore mai conseguito da Cupertino. Gene Munster spiega:

Storicamente, l’interesse nell’acquisto di un iPhone si lega al futuro market share tra i ragazzi, anche se le ultime due statistiche non abbiano raggiunto gli aumenti di share cui abbiamo assistito col lancio del primo iPhone. L’interesse tra i giovani nell’acquisto di un iPhone è cresciuto stabilmente dalla sua introduzione, e riteniamo che il fenomeno sia tutt’altro che concluso.

Si registra invece una caduta piuttosto brusca dal –92% al 78%– nel market share dei PMP, vale a dire i lettori multimediali portatili, a causa di una lieve risalita dei prodotti Sony e soprattutto di quelli a basso e bassissimo costo. In un mercato che rasenta la saturazione, Apple domina comunque su tutti i competitor messi assieme.

Infine, sebbene la maggior parte degli studenti (circa il 66%) si avvalga del P2P per i propri download digitali, anche iTunes Store si comporta decisamente bene, anch’esso a rischio saturazione col suo 95% di share. Ora poi che le nuove funzionalità social di Ping innervano l’intero bazar musicale con la mela, ammoniscano gli analisti, Apple ha tutte le carte in regole per mantenere -e persino estendere– la propria leadership.

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