Recensioni Mac Studio: "Più veloce del Mac Pro da 13.000$"

Recensioni Mac Studio:

Ora che il Mac Studio è nelle mani dei primi, fortunati utenti, la domanda che ci facciamo tutti è la stessa: come si comporta? Che prestazioni ha?E la risposta è assolutamente sì. Ecco le (entusiastiche) recensioni di chi ha avuto modo di provare il nuovo modello di Apple.

Prestazioni

A vederlo sempre un Mac mini, ma di mini non ha nulla, neppure il prezzo. Il Mac Studio è disponibile in due versioni: con M1 Max (lo stesso del MacBook Pro 14″ e 16″) oppure con M1 Ultra (CPU fino a 20 core e GPU fino a 64 core e Neural Engine da 32 core). In base ai primi benchmark e alle prime recensioni, tuttavia, possiamo già dire che supera le aspettative e straccia gli altri modelli. È perfino più performante del Mac Pro a 28 core da oltre 11.000€.

“Il primo primo esperimento è stato con Becca Farsace, il nostro video director che ha editato l’intera recensione video del Mac Studio e dello Studio Display […]” scrive The Verge. “L’ho guardata lavorare a Premiere e Media Encoder per ore, anche ai miei occhi di profana è stato chiaro che lo Studio volava. Era infinitamente meglio del nostro Mac Pro di due anni fa (macchina che Becca utilizza per la maggior parte del suo tempo) in tutto.”

“Becca è stata in grado di riprodurre video 4K, 10-bit 4:2:2 dalla nostra Sony FX3 a piena risoluzione in Adobe Premiere Pro a velocità di 4x e senza proxies. Era incredibilmente veloce. Su qualunque altra macchina avrebbe dovuto lavorare alla metà della risoluzione, al massimo.”

Un proxy è un artificio tecnico utilizzato nel video editing, e che consiste nell’uso di file di dimensioni e risoluzioni inferiori durante il montaggio video, per poi ricorrere ai file originali a piena risoluzione al momento del rendering finale. Questo escamotage tecnico consente di gestire flussi 4K o 8K su macchine poco potenti, ma ha un prezzo in termini di tempo e spazio (prima di iniziare a lavorare, bisogna convertire tutte le clip, e su una macchina poco potente può volerci moltissimo).

Con il Mac Studio, non era necessario: la potenza era più che adeguata per gestire i flussi nativi in tempo reale.

“Non c’erano inoltre ritardi tra la pressione della barra spaziatrice e lo stop della riproduzione, anche a 2x o 4x, che poi è uno dei grossi problemi del Mac Pro.”

Porte & Connettività

Sul retro, il Mac Studio include quattro Thunderbolt 4, due USB-A, una HDMI, una porta Ethernet 10-Gigabit e un jack cuffie da 3.5mm con supporto alle cuffie ad alta impedenza. Sul fronte, invece, include uno slot SD, due porte USB-C per i modelli con chip M1 Max e due porte Thunderbolt 4 sui modelli con M1 Ultra. Lato wireless, il computer supporta Wi-Fi 6 e Bluetooth 5.0.

“Chiariamo una cosa,” si legge su Six Colors, “questo è un computer usato per essere usato, e non per ammirarlo come fosse un’opera d’arte.”

“Quando scegli di infilare delle porte sul davanti di un computer -cioè, rendiamoci conto, Apple mette porte sul davanti!!- stai dando la priorità alla funzionalità più che alla forma. Questa è la storia del Mac Studio.”

“Apple non ha lesinato sul Mac Studio, per quanto concerne quel che richiede una certa porzione della sua base utenza. Cioè riguardo la connettività. Ho usato il lettore SD davanti al Mac due volte subito dopo la prima connessione. Inoltre ho inserito una tastiera USB nella porta frontale […].”

“E poi, c’è una quantità enorme di porte sul retro: 4 Thunderbolt 4, due USB-A, HDMI, un jack cuffie, e una Ethernet da 10Gb. E anche se non ho riempito tutte quelle porte, ho trasferito una serie di cavi e adattatori dal retro del mio iMac Pro al Mac studio, e non ho dovuto tirar fuori un singolo adattatore o trovare alcun hub USB per far entrare tutto.”

Video

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