Si può creare un Mac a aria compressa? La risposta è sorprendente

Quanta somiglianza c'è tra il corpo valvola di un cambio automatico e i circuiti di un Mac? Molta più di quanta avreste osato credere...
Si può creare un Mac a aria compressa? La risposta è sorprendente
Quanta somiglianza c'è tra il corpo valvola di un cambio automatico e i circuiti di un Mac? Molta più di quanta avreste osato credere...

È una di quelle domande che nessuno si pone mai, ma ora che l’abbiamo formulata vogliamo anche conoscerne la risposta. È possibile creare un Mac che funzioni ad aria compressa o con un sistema idraulico al posto dell’elettricità? E in ultima istanza, si può usare fluidi, gas e magneti per conservare le informazioni? La risposta vi lascherà di stucco.

Chip & Valvole

Guardate l’immagine qui su. È il corpo valvola del cambio automatico di una moderna automobile. Notate quanto somigli a un circuito stampato? E la ragione è che, in un certo senso, lo è.

I canali che vedete controllano il funzionamento della trasmissione instradando il fluido idraulico pressurizzato lungo il percorso giusto per innestare una marcia o l’altra; è il famoso “fluido di trasmissione.” Oggigiorno, la trasmissione è controllata dall’elettronica, ma per decenni tutto funzionava grazie alla pressione idraulica.

In pratica, questa componente è un piccolo computer analogico con diversi ingressi (velocità del motore, impostazione dell’acceleratore, etc.). Aprendo e chiudendo le valvole in base alla pressione, questa macchina genera segnali di uscita idraulica che controllano le valvole dell’attuatore che a loro volta selezionano la marcia corretta.

La differenza con un computer digitale è nell’ordine della complessità e della programmabilità: una valvola del cambio automatico non è programmabile. Può cioè svolgere solo compiti fissi, ma è di fatto una delle tante applicazioni dell’informatica idraulica.

Si può Fare un Mac a Acqua o Aria Compressa?

E ora torniamo alla fatidica domanda: questo Mac ad aria compressa o acqua si può fare o no?

Immaginiamo che, avendo a disposizione risorse illimitate di materiali, spazio e capacità ingegneristiche, forse si potrebbe creare qualcosa di programmabile che somigli a un Mac. Ma sarebbe gigantesco, lentissimo e incredibilmente inefficiente. Sostituire gas e fluidi con gli elettroni semplifica moltissimo il compito, accelera i calcoli e soprattutto permette di miniaturizzare il computer.

Alla fin fine, però, la filosofia di base è la stessa: è pur sempre un flusso di elettroni incanalato in tunnel di silicio che attivano o disattivano minuscoli interruttori.

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