Tony Fadell passa a Google, e Schiller lo cancella da Twitter

Il senior Vice Presidente del marketing mondiale di Apple, Phil Schiller, ha smesso di seguire su Twitter Tony Fadell e Nest dopo l'acquisizione da parte di Google. Ma forse potrebbero esserci conseguenze perfino peggiori.
Tony Fadell passa a Google, e Schiller lo cancella da Twitter
Il senior Vice Presidente del marketing mondiale di Apple, Phil Schiller, ha smesso di seguire su Twitter Tony Fadell e Nest dopo l'acquisizione da parte di Google. Ma forse potrebbero esserci conseguenze perfino peggiori.

Ora che Tony Fadell, il “padre dell’iPod,” e Nest, la startup che ha co-fondato e creato il termostato intelligente che funziona con iPhone, sono passate armi e bagagli a Google con tutta la corte di ex-dipendenti Apple al seguito, a Phil Schiller sono saltati i nervi; e per tutta risposta, ha smesso di seguire entrambi su Twitter. Della serie, rappresaglie digitali nell’era di Internet.

Schiller segue attualmente 114 persone su Twitter, e pubblica una media di quattro o cinque cinguettii al mese. Un’eventuale epurazione, quindi, non soltanto si nota subito, ma fa pure notizia. Soprattutto se avviene a poche ore di distanza da un’acquisizione ad opera di Google per la bellezza di 3,2 miliardi di dollari.

Quel che deve aver lacerato il cuore corporate del SVP del marketing Apple, tuttavia, non è tanto la cosa in sé. In fondo, Cupertino ha mostrato un totale disinteresse per Nest e, se avesse voluto davvero ostacolarne il passaggio in mano nemica, avrebbe avuto certamente mezzi e modi per farlo. La questione è più sottile: Schiller è probabilmente indispettito che un ex-veterano della mela abbia portato la propria esperienza, il proprio buon gusto e tutto il suo team in seno all’avversario.

Nest è stata spesso accostata ad Apple per senso estetico, innovazione e stile, ed entrambi i suoi due prodotti -il termostato Nest e il rilevatore di fumo Nest Protect– sono stati venduti per un certo tempo in esclusiva sull’Apple Store statunitense. Ora viene il dubbio che l’idillio commerciale si sia spezzato, e che ci possano essere rivalse perfino peggiori, ma questo sarà il tempo a dirlo.

Di sicuro, non è la prima volta che parliamo della vita social di Schiller e per molto meno; tempo addietro, aveva chiuso il proprio account Instagram solo perché quest’ultima aveva osato distribuire un’app per Android. E chissà se l’hanno notato, con oltre 150 milioni di utenti all’attivo.

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