Uno sguardo da vicino alla grafica dei nuovi MacBook Pro

Uno sguardo da vicino alla grafica dei nuovi MacBook Pro


I nuovi MacBook Pro presentati ieri integrano come noto una “rivoluzionaria tecnologia Apple” che consente di alternare automaticamente i processori grafici al volo. Contrariamente a quanto ritenuto fino a poco tempo fa, però, non si tratta di Nvidia Optimus: è qualcosa di totalmente nuovo.

Innanzitutto Optimus sembra essere vincolata al solo reame di Windows, e anche nel suo ecosistema ha delle limitazioni piuttosto irritanti, in particolare:


Le applicazioni debbono necessariamente essere registrate con Nvidia affinché avvenga il passaggio da una scheda grafica all’altra; un gioco, in altre parole, non passerebbe al più potente acceleratore a meno che non contenesse istruzioni espliciti per farlo.

Certo, non è fastidioso come l’odiato “switch manuale & logout” della Nvidia 9400m, ma anche questa soluzione presenta i suoi problemi. Per questa ragione, Apple ha deciso di cambiare approccio:

In primis, il passaggio [da una all’altra scheda, n.d.T.] è gestito in automatico da Mac OS X senza alcun intervento dell’utente (sebbene esista una Preferenza di Sistema con cui è possibile disabilitarlo). Le applicazioni che fanno uso di framework grafici avanzati come OpenGL, Core Graphics, Quartz Composer e altri faranno sì che il Sistema Operativo attivi la GPU separata. Quindi, durante la lettura o scrittura di una mail, o durante l’editing di un documento Excel, Mac OS X si avvarrà semplicemente della scheda integrata Intel HD. Se avviate Aperture o Photoshop, Mac OS X attiverà la Nvidia GeForce GT 330M.

Inoltre, i nuovi MacBook Pro spengono del tutto la scheda grafica integrata quando utilizzano quella dedicata, il che garantisce ulteriori vantaggi in termini di autonomia, senza contare che le 8 ore di durata della batteria dichiarate sono state calcolate da Cupertino con la Nvidia attiva. Curiosamente, però, mentre per quest’ultima è prevista un’opzione di always on, non è possibile fare altrettanto con l’Intel integrata, nel caso un utente avesse bisogno di tutta l’autonomia possibile.

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