Ben due brevetti Apple sono al centro di una piccola bufera: il consorzio World Wide Web Consortium (W3C), di cui Apple è parte, ha rivendicato lo “stato dell’arte” su due licenze che impediscono al web di utilizzare alcuni concetti standard. Con stato dell’arte si intende “tutto ciò che è stato reso disponibile al pubblico prima della data di riferimento in tutto il mondo per mezzo di comunicazione scritta e che possono essere di aiuto nel determinare se l’invenzione è nuova e implichi un’attività inventiva (cioè non è ovvio) ai fini di ricerca internazionali e di esame preliminare internazionale“.
Il Patent Advisory Group della W3C spera di ottenere una licenza royalty-free per i brevetti, che copre la sicurezza legata ai widget e alla loro distribuzione, o che Apple rinunci complessivamente alle licenze, per renderle liberamente utilizzabili. Apple tentenna: entrambi i brevetti sono piuttosto generici, tanto che la compagnia, se dovesse cederli, avrebbe difficoltà a difendersi da chi copia la tecnologia indiscriminatamente.
Anche giungendo ad un compromesso, la W3C avrà bisogno di sviluppare una soluzione a lungo termine. Le policy di licenza W3C sono rigidamente “royalty-free”: se non risulta possibile implementare un dato standard in modo ragionevole senza violare dei brevetti, questi ultimi devono essere resi disponibili a tutti, in tutto il mondo, che siano o non siano membri del W3C. Il consorzio permette alle compagnie di imporre determinate condizioni, ma generalmente è richiesto di cedere la maggior parte dei propri diritti. Molte delle grandi compagnie invece agiscono con regime FRAND (ovvero “fair, reasonable and non-discriminatory”) o semplicemente RAND, mantenendo la maggior parte dei diritti.
Facendo il punto della situazione, Apple è membro della W3C e detiene due brevetti (uno in fase di approvazione) negli Stati Uniti che si basano sulle specifiche W3c “Widget Access Requests Policy”, ma allo stesso tempo vuole trattenere i diritti d’autore, rifiutando di adattarli ai termini del consorzio. Il W3C non può quindi adottare queste specifiche, arrivando ad invalidare i brevetti. La speranza è quella di raggiungere un accordo.
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