Windows Phone fa finta di essere iOS per risolvere i problemi coi siti Web

I dispositivi Windows Phone sono così poco diffusi che nessuno si premura di ottimizzare per loro i siti Web. Costringendo Microsoft a spacciare Internet Explorer per Safari. Sentite che storia.
Windows Phone fa finta di essere iOS per risolvere i problemi coi siti Web
I dispositivi Windows Phone sono così poco diffusi che nessuno si premura di ottimizzare per loro i siti Web. Costringendo Microsoft a spacciare Internet Explorer per Safari. Sentite che storia.


Guardate i due screenshot qui in alto, pubblicati da Winsupersite. A sinistra c’è il sito di Twitter come si vedeva sui dispositivi Windows Phone fino ad oggi; a destra, invece, come appare con l’ultimo aggiornamento a Windows Phone 8.1 Update 1. La differenza sta nell’ottimizzazione per i dispositivi mobili, totalmente assente nella prima immagine. E secondo voi, quali sofisticate tecnologie hanno implementato a Redmond per ottenere un simile risultato? Non ci credereste mai: spacciano Internet Explorer per Safari su iOS.

Leggi su Mobileblog: Windows Phone 8.1 in arrivo a luglio, in programma altre novità

Ogni volta che ci connettiamo ad un sito Web, il nostro browser trasmette al server uno speciale identificatore chiamato User Agent per comunicargli le tecnologie supportate, la risoluzione del display e altre informazioni utili alla corretta visualizzazione della pagina. È una specie di biglietto da visita del dispositivo, per intenderci, ed è lo stesso meccanismo per cui su iPhone leggete la versioni mobile di Melablog e su iPad quella Desktop.

Il problema di Microsoft è semplice: poiché il suo OS è praticamente insignificante dal punto di vista della diffusione, nessuno si preoccupa di supportare lo User Agent del suo OS mobile, e quindi gli rifilano sempre la versione non ottimizzata delle pagine Web. Ecco perché è stata costretta a scendere a patti con la realtà, e a ridursi ad un escamotage decisamente poco elegante ma efficace: Internet Explorer si spaccia per Safari mobile.

Ovviamente, si sono dovuti anche inventare un sistema di mappatura delle funzioni WebKit più popolari, con relativa traduzione nelle omologhe del browser Microsoft. Ma c’è di più: si sono spinti fino al punto di supportare perfino “le feature più diffuse ma non standard rese popolari dall’iPhone.” Insomma, un’ammissione totale di disfatta.

Sembra passato un secolo da quando era Microsoft a dettare legge sui browser, e gli sviluppatori facevano a gara per supportare le odiose feature non standard di Internet Explorer; navigare sulla Rete con Safari, tanti anni fa, non era altrettanto agevole, visto che la maggior parte dei servizi erano pensati per gli utenti Windows. Anzi, talvolta era un vero e proprio calvario, soprattutto quando si aveva a che fare con banche, Pubblica Amministrazione e cose così. Come cambiano i tempi.

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