Xiaomi si sbaglia e pubblica gli spot Apple sul proprio sito Web

Il produttore cinese Xiaomi ha sviluppato una tecnologia di avatar 3D chiamati "Mimoji" che somigliano moltissimo agli omologhi Apple. Pure nel nome.
Xiaomi si sbaglia e pubblica gli spot Apple sul proprio sito Web
Il produttore cinese Xiaomi ha sviluppato una tecnologia di avatar 3D chiamati "Mimoji" che somigliano moltissimo agli omologhi Apple. Pure nel nome.

Aggiornamento: Ci credereste? Dopo aver lanciato i Mimoji e dopo aver giurato di non aver copiato Apple, Xiaomi ha caricato per errore uno spot Apple sul proprio sito Web. Nella pagina di prodotto del nuovo smartphone Mi CC9, infatti, campeggiava allegramente lo spot originale della mela con il Memoji di Khalid che canta ‘Talk.’ Per la società cinese si è trattata di “una svista nel caricamento dei contenuti” ma che figuraccia epica, signora mia. Qui di seguito, lo spot incriminato.

Xiaomi torna a “ispirarsi” ad Apple

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I Mimoji di Xiaomi

La cinese Xiaomi sta per lanciare il suo nuovo smartphone di punta, il CC9, che andrà in vendita in Cina a partire dal 5 luglio; e tra le feature più pubblicizzate del dispositivo ci sono i Mimoji, personaggi 3D privi di torso che somigliano all’utente. Dove l’avete già sentita, questa?

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Guardate l’immagine in cima al post e poi confrontatela con i Memoji di Apple che trovate qui sotto; poi, diteci se non notate una curiosa somiglianza nello stile, nelle espressioni e negli accessori. Si tratta di alter ego digitali che gli utenti possono personalizzare e usare come sticker virtuali o come meme, e il loro funzionamento è molto simile sia su iPhone che sui telefoni Xiaomi.

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I Memoji di Apple

E intendiamoci, non è che l’idea di una versione digitale di se stessi sia una novità assoluta: c’era nella prima Wii con i Mii, e c’era in The Sims, ed è stata poi ripresa anche da altri produttori tipo Samsung e Microsoft. Ma è l’esecuzione che qui sembra un po’ troppo ispirata all’avversaria, così come il Mi 8 forse somigliava troppo ad iPhone X l’anno scorso.

Xiaomi, dal canto suo, rispedisce le accuse di plagio al mittente, e su Twitter scrive: “Abbiamo condotto diversi audit interni, e non abbiamo trovato prove che i nostri Mimoji abbiano plagiato i prodotti dei nostri concorrenti, inclusa Apple.” E voi siete d’accordo? Parliamone nei commenti, su Twitter o sulla nostra pagina Facebook.

Leggi anche: Come creare e personalizzare i Memoji

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